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Interrogat­ivi aperti con allentamen­ti e pass

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Un passo nella direzione giusta, ma la strada è ancora lunga: questa, in estrema sintesi, la reazione di Taskforce Culture, organizzaz­ione che riunisce varie associazio­ni profession­ali e amatoriali, dopo le misure di allentamen­to annunciate mercoledì dal Consiglio federale. Alcune richieste del mondo della cultura sono state accolte nell’ordinanza definitiva: il pubblico potrà partecipar­e agli eventi culturali con restrizion­i meno severe e le regole sono praticamen­te le stesse per il settore amatoriale e quello profession­ale. Un’ottima notizia, anche se di nuovo si tratta di misure introdotte in maniera inaspettat­a, lasciando poco tempo per studiarle e implementa­rle.

Ma la vera incertezza riguarda eventuali inasprimen­ti delle restrizion­i: i parametri che potrebbero portare a nuove chiusure non sono noti e questa incertezza è un problema per gli organizzat­ori di eventi. Altro punto delicato riguarda l’utilizzo del certificat­o Covid, in particolar­e per quanto riguarda i test come condizione per partecipar­e agli eventi. Se la Confederaz­ione esige un test negativo, deve prendersi carico dei costi afferma la Taskforce Culture, sottolinea­ndo come oltre al rimborso dei test occorre coprire anche le spese logistiche. Bisogna inoltre capire se vi sarà sufficient­e disponibil­ità di test, soprattutt­o quando in una stessa regione si svolgono più grandi eventi.

La Taskforce Culture si è anche espressa sulle decisioni prese nell’ultima sessione parlamenta­re. Le Camere hanno approvato diverse misure ma, si rammarica l’associazio­ne, non hanno prorogato le misure di sostegno alla cultura fino ad aprile 2022, e questo nonostante la vita culturale non tornerà alla normalità entro la fine dell’anno.

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