Bici e bus, potenziare? Quattro idee silurate
Pareri contrari di Municipio e commissioni del Cc su mozioni verdi e della Sinistra
Non piacciono a Municipio e commissioni del legislativo quattro proposte giunte da Verdi e Sinistra per incentivare l’uso di bici e bus. Preavvisi negativi in vista della seduta di Cc.
Si prospetta un poker di ‘no’ in Consiglio comunale a Bellinzona nei confronti di quattro mozioni – una della socialista Isabella Zanini, le altre dei Verdi – che propongono migliorie alla mobilità dolce e al trasporto pubblico cittadino e del comprensorio. Quella con la più elevata speranza di avvicinarsi, forse, a una maggioranza dei voti vede l’ex consigliera gudese proporre nel 2018 l’introduzione delle corse serali su richiesta nelle località meno servite dal Trasporto pubblico. In vista della seduta di legislativo del 30 giugno, quando il Cc sarà chiamato a decidere, il Municipio e la Commissione della gestione nelle rispettive prese di posizione mostrano un certo interesse verso la possibilità di approfondire il tema, considerando però che dal 2014 in avanti vi è stato un sensibile potenziamento del Tpb anche nelle due aree indicate dalla mozionante, ossia Val Morobbia e collina di ViganaPaiardi fra Camorino e Sant’Antonino. La Gestione evidenzia che rimangono al momento senza risposte le domande sulla reale attrattiva di tale soluzione viste le abitudini consolidate della popolazione (il sistema di prenotazione rischia di non essere bene accolto) e sul costo che rischia di essere superiore rispetto a quello per un servizio regolare; ciò nonostante suggerisce di procedere a una sperimentazione per la durata di sei mesi in Val Morobbia. Ciò che non vede d’accordo il Municipio, almeno prima che l’efficacia dei potenziamenti più recenti sia verificata; discorso rinviato dunque forse al 2023, sempre che il servizio sia ragionevole dal profilo finanziario e limitatamente a una linea che dovesse in quel momento risultare poco utilizzata.
Fra ceti e soluzioni alternative
Zero apertura invece nei confronti delle mozioni verdi. Partiamo da quella che propone di finanziare fino al 50% gli abbonamenti Arcobaleno per le famiglie dei ceti medio e basso e di reintrodurre i sussidi comunali per l’acquisto di biciclette elettriche. La Gestione nella propria relazione scrive di cogliere appieno la sensibilità sociale della proposta, ma non ne condivide l’efficacia poiché a suo dire genererebbe disparità di trattamento fra l’area urbana e i quartieri periferici. Pollice verso sulla reintroduzione dei sussidi comunali per l’acquisto di biciclette elettriche, il cui numero si è moltiplicato: ritenendo che l’aiuto pubblico debba sostenere la mobilità feriale, la Gestione evidenzia il rischio che si finanzi in questo caso l’uso per il solo svago; un’apertura viene per contro mostrata verso le persone di una certa età, quelle confrontate con importanti dislivelli e quelle non servite dal trasporto pubblico.
Nelle proprie osservazioni il Municipio non mostra interesse a portare l’attuale contributo annuale da 80mila franchi a oltre 400mila, inoltre la misura finirebbe per non incentivare un cambiamento nella mobilità personale di tutti; meglio a suo dire sarebbe sostenere e motivare i cittadini che non hanno mai avuto un abbonamento Arcobaleno e i giovani sotto i 20 anni come aiuto alle famiglie; o in alternativa un contributo percentuale differenziato a seconda delle zone e dall’età dell’abbonato, che porterebbe l’aiuto a complessivi 128mila franchi. Sul fronte delle e-bike, gli aiuti all’acquisto (200 franchi a testa) sono terminati nel 2019 visto che la gente le comprava in misura sempre maggiore indipendentemente dal sussidio; meglio sarebbe ora, a mente del Municipio, avviare azioni mirate per indurre a un maggior uso della bicicletta nel lavoro, tempo libero e acquisti; oppure finanziando l’acquisto di due bici contemporaneamente (adulto e bambino) quale sostegno all’educazione dei figli, di biciclette nei primi due anni di scuola media e per chi ha più di 65 anni.