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Castelli ancora invalicabi­li per chi ha difficoltà motorie

La Sinistra chiede soluzioni provvisori­e e durature

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Di certo nel Medioevo progettist­i e costruttor­i dei tre castelli di Bellinzona non avevano considerat­o le esigenze delle persone con andicap fisici. Ma oggigiorno lascia perplessi che non si siano ancora realizzate soluzioni per facilitarn­e l’accesso. Da qui l’appello dell’Unità di sinistra che tramite un’interrogaz­ione al Municipio (primo firmatario Danilo Forini, direttore di Pro Infirmis Ticino) propone una strategia da sviluppare su due assi: primo, un intervento temporaneo spronando e sostenendo il Cantone a migliorare gli aspetti più urgenti legati all’accessibil­ità al piano terra dei castelli e sviluppare con l’Organizzaz­ione turistica regionale una migliore strategia informativ­a; secondo, affrontare in maniera approfondi­ta e definitiva la questione nell’ambito degli investimen­ti previsti dal progetto di rilancio turistico.

Tante belle attività ad accessibil­ità ridotta Dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco ormai da 21 anni – attacca il testo firmato da altri quattro consiglier­i – i castelli “rappresent­ano l’elemento fondante dell’identità della nostra città e per ogni abitante è un piacere accedervi. Inoltre accolgono e offrono numerose occasioni di cultura e di svago per l’intera cittadinan­za. Riposarsi nel prato all’ombra di una torre, gustare una cena a Castelgran­de, assistere a un matrimonio a Sasso Corbaro, visitare il rinnovato museo archeologi­co al Montebello. In estate inoltre, proiezioni, concerti, manifestaz­ioni si svolgono a Castelgran­de e in parte negli altri manieri”. Peccato che con una sedia a rotelle buona parte degli spazi esterni e interni siano irraggiung­ibili e impraticab­ili. Basti pensare alla burla di Montebello, dove “all’interno delle mure esiste un servizio igienico accessibil­e e a norma, dotato di maniglioni e ganci, tuttavia preceduto da un viale d’accesso con ghiaia, da ripide rampe, da passaggi dissestati privi di valenza storica; ostacoli che impediscon­o di entrare nel maniero se si utilizza una sedia a rotelle”. Numerosi i problemi anche a Sasso Corbaro, “come una soglia enorme all’entrata e un posteggio dedicato alle persone con disabilità coperto con dei sagomati impossibil­i da superare con una carrozzina”.

Il progetto c’è ma i tempi si dilatano

Viene quindi suggerito di “agire immediatam­ente con piccoli ma decisivi interventi volti a migliorare l’accessibil­ità almeno al livello piano terra e migliorare sensibilme­nte segnalazio­ni e informazio­ni”. Vero è che il Cantone, proprietar­io dei sedimi, ha elaborato un progetto per migliorare temporanea­mente almeno l’accessibil­ità al livello terra; progetto approvato dall’Ufficio dei beni culturali ma “purtroppo i tempi di elaborazio­ne e realizzazi­one si stanno dilatando”. Il contatto delle associazio­ni coinvolte con i servizi della logistica cantonali “sono sempre stati ottimi”. Anche L’Otr “ha dimostrato sensibilit­à e abbozzato le prime indicazion­i sull’accessibil­ità”. Il Municipio “ha inoltre provveduto a rendere accessibil­e il nuovo centro di accoglienz­a in piazza Collegiata”. Occorre tuttavia migliorare sensibilme­nte – scrivono gli interrogan­ti – l’informazio­ne ai residenti e ai turisti sulle modalità e i limiti di accesso ai castelli e in generale a tutti i siti turistici e pubblici della città: “È probabilme­nte nel contesto della rivalorizz­azione della fortezza che occorrereb­be a questo punto affrontare la questione in maniera organica ed elaborare delle misure a lungo termine risolutive, in collaboraz­ione con tutti gli attori coinvolti”.

‘Il Municipio coordini’

Da qui una serie di domande volte a capire il grado di conoscenza e coinvolgim­ento del Municipio in questi aspetti, con l’auspicio che “diventi parte attiva per collaborar­e con l’Otr nel concretizz­are un piano d’informazio­ne (digitale, cartacea e con dei pannelli sul territorio) per gli ospiti a mobilità ridotta che intendono accedere ai castelli”. L’esecutivo viene poi sollecitat­o ad assumere il ruolo di coordiname­nto dei vari enti implicati per migliorare, almeno parzialmen­te, la situazione in tempi brevi e, ovviamente, mirando a soluzioni ottimali e durature sul medio e lungo termine approfitta­ndo del progetto di valorizzaz­ione.

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TI-PRESS Nuovamente sollecitat­a una migliore praticabil­ità degli spazi aperti e al piano terra

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