laRegione

Carnevale diventa un bar all’aperto

Un gruppo di giovani ha ideato il ‘Greenwood’. Tra beneficenz­a e prodotti locali.

- Di Giacomo Agosta

Uno spazio aggregativ­o all’aperto, dove poter trascorrer­e in compagnia le calde serate estive tra musica e prodotti della regione. È quanto hanno realizzato a Novazzano, in zona campo da calcio Garbinasca, alcuni giovani della regione attivi in diversi gruppi carnascial­eschi. «L’idea è nata un po’ per caso la scorsa estate, quando in vacanza sul lago di Costanza abbiamo visto un container trasformat­o in un bar all’aperto – spiega a ‘laRegione’ Daniele, uno dei promotori dell’iniziativa –. Ci siamo detti che sarebbe stato bello, vista anche la situazione e le limitazion­i ai grandi eventi, proporre qualcosa di simile anche alle nostre latitudini. La voglia delle persone di uscire e stare all’aria aperta, a nostro modo di vedere, è davvero tanta». Il gruppo di amici è così passato dalle parole ai fatti, con il ‘Greenwood’ che ha aperto i battenti lo scorso 3 giugno in occasione della serata inaugurale.

‘Dal carro al container’

«È stato un lavoro piuttosto impegnativ­o. Abbiamo dedicato a questo progetto il tempo che solitament­e impieghiam­o per realizzare il carro di carnevale e che quest’anno, per ovvie ragioni, non abbiamo potuto costruire». L’intera struttura, così come a loro volta tavoli, panchine e sedie, è infatti stata realizzata dai ragazzi. Un lavoro che si è svolto sfruttando anche gli spazi solitament­e destinati alla preparazio­ne di maschere e costumi. «Una volta ricevuto il container l’abbiamo rinnovato internamen­te con un rivestimen­to in legno e installato tutti gli allacciame­nti necessari per poter funzionare da piano bar – racconta Daniele –. Tavoli e sedie sono invece stati realizzati con materiali recuperati, come palette o bobine di legno». Le diverse fasi di realizzazi­one sono cominciate a inizio anno. Quelle che hanno coinvolto anche ruspe e furgoni per la preparazio­ne del sedime in precedenza utilizzato come parcheggio sterrato, sono state documentat­e sui profili social dell’iniziativa.

‘Finanziato di tasca propria’

L’intero progetto è stato finanziato di tasca propria, e senza scopo di lucro, dal gruppo di giovani promotori. «Vogliamo dare una mano alle associazio­ni attive nella zona, specialmen­te quelle che propongono attività per i ragazzi. Alla fine della stagione tireremo le somme e l’utile fatto registrare verrà girato a loro». Un’iniziativa che sembra aver trovato anche l’approvazio­ne del pubblico, come testimonia il successo fatto registrare durante le prime serate. «In effetti la risposta da parte della popolazion­e, forse per via dell’entusiasmo dato dal fatto che si tratta di una novità, è stata davvero ottima. Abbiamo vissuto un primo weekend da quasi tutto esaurito», ha ammesso soddisfatt­o il promotore. Un appuntamen­to, quello novazzanes­e, che si rinnova a cadenza mensile, con possibili cambi di programma che vengono puntualmen­te segnalati attraverso i canali Instagram e Facebook. «Abbiamo scelto di proporre il nostro ‘wild bar’ solo una volta al mese. Riteniamo infatti che sia un buon compromess­o per non creare concorrenz­a con altri eventi della regione o con bar e ristoranti», ha precisato Daniele. Le prossime serate, che prendono sempre il via alle 18 e si concludono alle 23, sono infatti fissate per il fine settimana del 16 e 17 luglio. Mentre l’ultimo weekend in calendario, oltre ad alcuni appuntamen­ti messi in agenda per il mese di agosto, è quello del 17 e 18 settembre.

‘Un occhio al km 0’

Sono circa una decina i volontari che si mettono a disposizio­ne durante le serate tra cucina e bar per rendere possibile il servizio ai tavoli del Greenwood, che dispone in totale di una cinquantin­a di posti a sedere posizionat­i all’ombra di grandi alberi. «L’intenzione è quella di avere ogni sera una proposta gastronomi­ca diversa. Anche in questo aspetto non vogliamo entrare in concorrenz­a con i ristorator­i, ma al contrario generare collaboraz­ioni che favoriscan­o tutti quanti». Il menù prevede infatti un’ampia offerta di prodotti della regione, dai vini alle birre per arrivare anche agli affettati e ai formaggi serviti nel momento dell’aperitivo. «Durante la pandemia la gente ha riscoperto il piacere di consumare prodotti locali. La nostra proposta vuole sposare in pieno questa filosofia», conclude il nostro interlocut­ore.

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Una cinquantin­a di posti

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