Cosa fa il WWF
Il WWF lavora in varie aree in tutto il mondo per migliorare la capacità della fauna selvatica di muoversi liberamente attraverso i paesaggi e quindi conservare importanti migrazioni, tra cui il Chaco-Pantanal (Paraguay, Bolivia, Brasile, Argentina), l’India centrale, il Kenya meridionale e la Tanzania settentrionale, e la Kavango-Zambezi Transfrontier Conservation Area (Kaza) in Africa meridionale, la più grande area di conservazione transfrontaliera terrestre del mondo. Le aree connesse sono necessarie per permettere alle popolazioni di animali selvatici di crescere ed espandersi, ma le crescenti costruzioni degli esseri umani e le barriere create dall’uomo stanno limitando la connettività per molte specie africane. Il WWF sta lavorando per capire meglio i movimenti degli animali e i modelli di migrazione di zebre, elefanti e altri animali selvatici nell’area Kaza. Un modo è quello di monitorare e valutare i movimenti delle diverse specie attraverso il collare satellitare e le indagini aeree. Nel 2014, grazie al sistema del collare satellitare, il WWF e i suoi partner hanno scoperto la più lunga migrazione di mammiferi terrestri: è quella delle zebre. La zebra dell’Africa meridionale, infatti, parte dal fiume Chobe in Namibia e raggiunge il parco nazionale Nxai Pan in Botswana. Complessivamente, tra andata e ritorno, le zebre percorrono 500 chilometri. I risultati hanno sottolineato l’importanza della conservazione attraverso i confini nazionali e la necessità di preservare questo importante corridoio della fauna selvatica. Il nuovo atlante globale delle migrazioni sosterrà gli sforzi di conservazione per salvare le migrazioni in tutto il mondo, pure nella Kaza, aiutando anche a conservare i diversi benefici che forniscono ad altre specie e alle persone.