Può bastare la cellula
Dübendorf (Zh) – I ricercatori dell’Istituto federale per l’approvvigionamento, la depurazione e la protezione delle acque (Eawag) hanno sviluppato una linea di cellule di pesce che permette di valutare la tossicità delle sostanze chimiche senza l’uso dei pinnati vivi. Il processo è appena stato approvato dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) come la più recente linea guida nel campo della tossicologia ambientale, indica un comunicato odierno dell’Eawag.
Il metodo sviluppato da Kristin Schirmer e Melanie Fischer è basato sulle cellule delle branchie della trota iridea, scelte perché, data la loro grande superficie, sono le prime che entrano in contatto con le sostanze chimiche. E se qualche sostanza le danneggia alcune funzioni vitali per il pesce, come l’apporto di ossigeno, non funzionano più. “Quindi, osservando gli effetti di una sostanza chimica sulle cellule branchiali, siamo in grado di prevedere l’impatto su un pesce vivo”, spiegano le ricercatrici.