LA FICCANASO
“Quando sei arrivato ti stavo aspettando con due occhi più grandi del mondo”. Non credo di essere la sola che periodicamente, preferibilmente in un ufficio finalmente ripopolato dai reduci dello smartworking, esordisce con il ritornello della canzone del momento cercando di imitare l’usignolo di Cavriago. Perché diciamocelo – e diciamolo con lo sguardo compiaciuto di chi lo dice dai tempi di Sanremo – l’elemento irresistibile della canzone dell’estate è Orietta Berti. E certamente è merito degli abiti di Giuliano Calza (GCDS) e dell’inserimento esotico di Orietta, cantante d’altri tempi, nell’immaginario gaio, nostalgico e colorato del momento di cui fanno parte Fedez e soprattutto Achille Lauro.
Orietta è la punta più avanzata della smania contemporanea di trovare e apprezzare, portandolo alla ribalta, tutto ciò che contemporaneo e al passo coi tempi non è (almeno apparentemente); tutto ciò che ricorda un passato innocente e più semplice, che sia quello in cui ci si stringeva le mani o quello in cui si metteva la moneta nella macchinetta del bar del mare per ottenere la palla di plastica apribile con sorpresa all’interno.
Poche stazioni radio più in là, stessa musica con Gianni Morandi, fresco di successo estivo ballabilissimo firmato insieme a Jovanotti. Il successo nasce per caso, con Lorenzo e Gianni che si sentono al telefono, quest’ultimo reduce da un brutto incidente ma carichissimo, una canzone che prende forma,
Morandi che dice a Jovanotti che non c’è tempo da perdere. Dopo due giorni sono in studio di registrazione e dopo tre in radio. Gianni Morandi e Orietta Berti sono semplicemente irresistibili perché lontanissimi dalla pedanteria di noialtri, che - al netto del fisico scolpito e dei milioni siamo tutti come Cristiano Ronaldo, sempre a sentirci in dovere di dire cosa è giusto e sbagliato e di farlo di fronte al mondo; come ha fatto il campione portoghese spostando la bottiglietta dello sponsor Coca-Cola dal favore di camera e invitando a bere acqua durante una conferenza stampa di Euro2020. Che poi Ronaldo può avere anche ragione, ma chi glielo dice che a noi interessa solo vederlo giocare e agghindarci per uscire ascoltando musica piacevole nelle sere d’estate? Rigorosamente con “labbra rosso Coca-Cola”, s’intende.