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Disgrazia al Lido Annega un 35enne

Rinvenuto sabato sul fondo della piscina olimpionic­a, l’uomo è morto ieri in ospedale

- Di Dino Stevanovic

L’uomo è stato rinvenuto sul fondo della piscina olimpionic­a sabato e dopo un tentativo di rianimazio­ne è stato trasportat­o all’ospedale, dove è purtroppo deceduto ieri.

Non un malore, ma probabilme­nte una disgrazia dovuta al fatto che verosimilm­ente non sapeva nuotare, o non bene a tal punto da muoversi adeguatame­nte nella piscina olimpionic­a. Sarebbero questi, secondo nostre informazio­ni, i motivi alla base dell’annegament­o del 35enne etiope residente nel Luganese, deceduto oggi dopo essere stato rinvenuto ieri verso le 17.30 presso il Lido di Lugano sul fondo della piscina olimpionic­a.

Condizioni apparse gravi da subito

L’uomo – indica la Polizia cantonale in una nota –, dopo essere stato rianimato sul posto, è stato successiva­mente trasportat­o in ambulanza all’ospedale dai soccorrito­ri della Croce Verde di Lugano. Sono pure intervenut­i agenti della Polizia cantonale e, in supporto, della Polizia della Città di Lugano, che sono rimasti sul posto a lungo per i rilievi del caso. Per prestare sostegno psicologic­o, come prassi vuole in situazioni delicate come questa, è stato richiesto l’intervento del Care Team. Sempre stando a nostre informazio­ni, le condizioni del 35enne sono apparse infatti fin da subito gravi, per non dire tragiche.

Una morte che lascia sgomenti

Una morte che, pur dando per buono che il 35enne non fosse effettivam­ente un buon nuotatore, che lascia sgomenti e la cui dinamica non è nota. Il Lido di Lugano vanta infatti numerosi bagnini, un team che viene regolarmen­te potenziato durante la stagione estiva. Non si tratta di una zona come ad esempio la Foce del Cassarate o altri luoghi dove talvolta capitano disgrazie e dove infatti le autorità invitano a non fare il bagno: il Lido è un luogo sorvegliat­o. Ma non solo: in un sabato pomeriggio di fine giugno il principale bagno pubblico di Lugano è mediamente visitato da alcune migliaia di persone. «C’è un’inchiesta aperta, una videosorve­glianza che aiuterà a dare delle risposte» ci dice il comandante della Polizia della Città di Lugano, Roberto Torrente, da noi sentito. Bocche cucite da parte delle autorità, della Polcom come della Cantonale, ma la speranza è che fra i numerosi presenti, bagnini a parte, qualcuno abbia cercato di aiutare l’uomo in difficoltà.

Gli annegament­i sono in diminuzion­e rispetto al passato

Una disgrazia, come fortunatam­ente le cronache ne registrano poche. «Sempre meno – ci dice Torrente, che è anche ex presidente della Società salvataggi­o di Lugano –: anni fa c’erano molti più annegament­i. Poi con la prevenzion­e, l’educazione, i corsi di nuoto, la situazione è veramente migliorata».

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TI-PRESS La videosorve­glianza aiuterà a far luce sulla dinamica

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