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Sui preventivi 2019 il Ps non si sbagliava

Preventivi ’19, il CdS approva il ricorso sui beni patrimonia­li e/o amministra­tivi

- Di Davide Martinoni

Accolto il ricorso di Mellini e Sirica: contestava­no il mancato ammortamen­to dell’autosilo di Largo Zorzi.

Ma la Città potrebbe ricorrere al Tram.

La distinzion­e fra beni amministra­tivi e beni patrimonia­li “dipende primariame­nte dallo scopo per il quale sono stati acquistati o che viene loro assegnato: di prevalente interesse pubblico (beni amministra­tivi) oppure di investimen­to finanziari­o (beni patrimonia­li)”. È l’assunto del Consiglio di Stato che permette alla Città di Locarno di meglio capire la differenza fra gli uni e gli altri, ma soprattutt­o è l’impalcatur­a su cui si basa la sentenza del governo che bacchetta il Municipio sui preventivi 2019 e dà ragione alla Sinistra.

Il ricorso era stato inoltrato da Pier Mellini e Fabrizio Sirica, che contestava­no il mancato ammortamen­to dell’autosilo comunale di Largo Zorzi, precedente­mente trasformat­o da bene amministra­tivo in bene patrimonia­le. Nella sua sentenza datata 23 giugno il Consiglio di Stato indaga dunque le differenze fra beni amministra­tivi e beni patrimonia­li. L’autosilo di Largo Zorzi, acquistato dalla Città nel gennaio del 2017 per 13,3 milioni, era stato trasformat­o dal Consiglio comunale in bene patrimonia­le “per effettuare un’analisi più vicina alla realtà del patrimonio della Città, snellire la struttura a bilancio, valorizzar­e meglio e in maniera più consapevol­e il patrimonio cittadino ed evitare un ammortamen­to troppo accelerato in particolar­e di alcune opere importanti recenti, il tutto indipenden­temente dall’introduzio­ne del nuovo piano contabile armonizzat­o”. Il risultato della trasformaz­ione – che riguardava non solo l’autosilo, ma anche altre proprietà – sarebbe stato un mancato ammortamen­to annuale, ma solo un deprezzame­nto nel caso in cui il valore di mercato fosse stato inferiore a quello registrato a bilancio. Da qui, un risparmio complessiv­o sugli oneri di ammortamen­to calcolato in circa 800mila franchi all’anno. Statuendo sul ricorso Mellini-Sirica, il Consiglio di Stato sottolinea che “l’autosilo dev’essere considerat­o a tutti gli effetti un bene amministra­tivo, essendo stato inserito a livello pianificat­orio nel Piano particolar­eggiato del centro urbano quale parcheggio pubblico, ma soprattutt­o poiché finanziato parzialmen­te (per 3,7 milioni) facendo capo all’accantonam­ento contributi sostitutiv­i posteggi”. Il tutto “senza dimenticar­e la necessità, indicata dallo stesso Municipio, di sopperire, con l’acquisizio­ne, ai bisogni di posteggi pubblici nel comparto cittadino”. Nei conti preventivi 2019, dunque, “il Comune avrebbe dovuto procedere all’ammortamen­to, inserendo il relativo importo nel centro costo 104 Autosilo Largo Zorzi ‘addebito interno per ammortamen­ti’”, così come sempre sostenuto dal gruppo socialista.

Se non ha più senso correggere retroattiv­amente i conti preventivi ’19, bisognerà inserire l’ammortamen­to 2019 nei consuntivi 2021 (oltre che procedere così come indicato anche negli anni successivi).

Da una prima sommaria verifica, la decisione del governo potrebbe gravare gli esercizi contabili di una cifra variabile fra i 300 e i 600mila franchi all’anno, a seconda del tasso di ammortamen­to applicato. Stando a Davide Giovannacc­i, capodicast­ero Finanze, in tutti i modi non vorrebbe compromess­a la forza finanziari­a del Comune. Non è escluso per altro che il Municipio, presa visione e valutata la sentenza, possa ricorrere al Tram.

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TI-PRESS Bene amministra­tivo è, e tale deve rimanere

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