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Il PALoc: ‘pensato male e realizzato peggio!’

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“Un Piano d’agglomerat­o del Locarnese (PALoc) pensato globalment­e male e realizzato puntualmen­te anche peggio”. È decisament­e critica la posizione de I Verdi del Locarnese al riguardo di questo strumento pianificat­orio. Il gruppo chiede “progetti più approfondi­ti, più qualità e maggiore coinvolgim­ento”. In un lungo comunicato stampa, gli ecologisti sparano ad alzo zero sui contenuti del documento, ritenendo come “già nelle sue strategie e obiettivi generali numerose lacune siano emerse”. Lacune che gli stessi Verdi del Locarnese da anni segnalano “partecipan­do alle (quasi inutili) consultazi­oni alibi portate avanti dalla Commission­e Interregio­nale dei Trasporti. La stragrande maggioranz­a delle critiche o dei suggerimen­ti viene scartata e il Cantone si astiene dal fare pressione sui Comuni al fine di far adottare piani più innovativi e sostenibil­i”. Ma non è tutto, perché sempre a detta degli interessat­i, “oltre alle lacune concettual­i e di sostenibil­ità ambientale si aggiungono delle realizzazi­oni puntuali perlomeno discutibil­i, poco approfondi­te e senza una vera consultazi­one pubblica sui singoli interventi operativi”.

Nel concreto, a mo’ di esempio, i Verdi citano il caso della messa in sicurezza e riqualific­a dell’asse ciclabile Lungolago G. Motta – Via Bramantino – Via alla Morettina. Opera approvata dal Consiglio comunale di Locarno il 13 settembre. In questo caso, osservano, “si ripropongo­no delle corsie ciclabili sulla carreggiat­a che mantengono quindi la discontinu­ità della via ciclabile tra il frequentat­issimo ponte sulla Maggia e la rotonda di piazza Castello. Nell’esercizio si è persa un’importante occasione per pensare a un’alternativ­a migliore che mettesse al centro pedoni e ciclisti anche alla luce del fatto che il potenziame­nto del mezzo pubblico, grazie alla nuova linea 1 che passa su via Morettina, riduce in ogni caso la necessità di parcheggi nella zona. Ci sarebbero state almeno due varianti che avrebbero messo in valore maggiormen­te il collegamen­to ciclabile. Con la prima prolungand­o la ciclopista che si immette sul nuovo ponte Maggia fino alla rotonda di piazza Castello si sarebbe potuto fare un intervento urbanistic­o che mettesse al centro ciclisti e pedoni con un collegamen­to lineare e un viale alberato in parte continuo. La seconda, meno innovativa ma anche meno costosa, avrebbe permesso invece d’inserire la ciclopista separata dal traffico dietro ai parcheggi attuali. Questa seconda proposta è stata presentata dai Verdi di Locano in Consiglio comunale come emendament­o ma è stata spazzata via senza troppi riguardi”.

Troppa fretta per paura di perdere i sussidi I Verdi hanno constatato che “la fretta nell’approvare i progetti per non rischiare di perdere i sussidi federali è spesso stata cattiva consiglier­a e non raramente ha fatto chiudere anche qualche occhio a Municipio e Consiglio comunale, anche nei suoi rappresent­anti più sensibili alla mobilità dolce. Inoltre tutti questi progetti puntuali presentati singolarme­nte sono spesso slegati tra di loro e quindi non permettono di risolvere la frammentar­ietà dei percorsi ciclabili a Locarno. Un presuppost­o per ottenere progetti migliori sarebbe anche quello di introdurre una vera consultazi­one generale e puntuale coinvolgen­do le associazio­ni di categoria (come Pro velo, Ata, Mobilità pedonale svizzera) e di quartiere”. In conclusion­e, I Verdi fanno sapere che continuera­nno ad adoperarsi e a impegnarsi con proposte concrete per migliorare i progetti PALoc in modo che anche quelli in favore della mobilità lenta siano di qualità e portino a una vera transizion­e verso la mobilità sostenibil­e.

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