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Il grande cuore ‘green’ di Trevano Si rinnova con successo il programma del centro profession­ale su comunità, ecologia e benessere

- Di Dino Stevanovic

Comunità, ecologia, benessere. Tre parole chiave: assieme formano l’acronimo ‘CEBe’, che riassume un insieme di attività proposte al Centro profession­ale tecnico di Lugano-Trevano (Cpt). La particolar­ità dell’iniziativa, avviata lo scorso anno scolastico, sono la durata – il calendario va da settembre a giugno – e l’ampio spettro di tematiche toccate. Un programma che nulla ha da invidiare a simili rassegne organizzat­e sul territorio da enti pubblici e privati, che con la sua ricchezza e complessit­à è specchio di come si sono evolute la società e di riflesso la scuola. E con uno scopo molto chiaro: «La scuola ha il dovere di dare il buon esempio e di sensibiliz­zare i propri allievi sulle tematiche socialment­e rilevanti. La nostra sede è una delle più grandi scuole del cantone e sono un migliaio circa all’anno i giovani con i quali lavoriamo» valuta la direttrice del Cpt Cecilia Beti.

«CEBe trae origine dal ‘Mese Green’, che abbiamo introdotto nell’anno scolastico 2018-19» ricorda Verena Dirks Camozzi. La docente di conoscenze profession­ali del settore edile è responsabi­le del progetto e assieme a Billy Beninger e Barbara Thomann, insegnanti di cultura generale dell’istituto, che durante il Mese Green organizzan­o attività didattiche, incontri, mostre, conferenze e visite naturalist­iche guidate con un denominato­re comune: la tutela e la cura dell’ambiente. «CEBe è nato in modo molto spontaneo: desideravo mettere in piedi qualcosa che potesse migliorare il benessere collettivo a scuola, andare oltre le questioni ecologiche. Confrontan­domi con diversi colleghi, ci siamo resi conto che ci sono diversi ambiti sui quali potenzialm­ente lavorare per migliorare l’ambiente di lavoro e di studio, come ad esempio gli arredi interni ed esterni: rendendoli più accoglient­i si favorisce la conviviali­tà». Da questi primi ragionamen­ti il passo verso riflession­i legate alla comunità: «È importante rafforzare il senso di appartenen­za a un gruppo, che favorisce fiducia, lavoro e benessere – osserva ancora Dirks Camozzi –. Ad esempio è stato realizzato all’inizio dello scorso anno scolastico un murales all’ingresso della scuola con le impronte colorate dei docenti».

La scuola ha cambiato volto

E da lì le idee si sono ulteriorme­nte sommate, accogliend­o quelle di vari colleghi, fino ad arrivare a un programma strutturat­o con ogni mese dell’anno dedicato a una macro-tematica, comprenden­te a sua volta attività di vario genere. La scuola ha cambiato volto, anche fisicament­e: sono stati riorganizz­ati gli arredi dei corridoi, le aule docenti, e le buvette, mentre sono in previsione interventi specifici per la biblioteca, l’archivio, il locale custodi e il magazzino. Sono stati allestiti un’aula esterna nei pressi dell’aula magna, un giardinett­o per non fumatori con tavoli e panchine e un’altra area verde per fumatori anch’essa dotata di tavoli e panchine e naturalmen­te posacenere. La questione del fumo d’altra parte è uno degli aspetti sui quali si è più insistito durante il CEBe 2021: «Lavoriamo molto con Radix, Lega polmonare e Associazio­ne svizzera per la prevenzion­e del tabagismo – spiega Beninger –, da questa collaboraz­ione è nata anche la challenge ‘STOP2DROP’».

Raccolti 28’000 mozziconi di sigaretta

Si tratta di un concorso a premi fra classi, che ha coinvolto tutti gli allievi della scuola, con l’obiettivo di ripulire gli spazi esterni dai mozziconi di sigaretta. Strabilian­te il risultato: ne sono stati raccolti circa 28’000, poi esposti nella vetrina dell’aula magna. A trionfare è stata la classe dei macellai di prima: i 7 ragazzi che la compongono hanno raccolto 815 mozziconi a testa, 5’704 in totale. La sensibiliz­zazione ha sortito gli effetti sperati? «È presto per fare un vero bilancio – valuta Beti –. Molti sono stati colpiti dal gran numero di mozziconi raccolti e per un po’ la situazione è effettivam­ente migliorata». Ora, nonostante i nuovi spazi interni ed esterni per fumare, il problema del littering da sigaretta si è ripresenta­to: «Purtroppo sì – ammette la direttrice –, significa che la sensibiliz­zazione deve proseguire. Sono in programma delle attività peer to peer: l’auspicio è che un confronto fra pari possa dare risultati migliori».

In arrivo una ‘mini Sportissim­a’ Tabagismo a parte, durante l’anno sono state trattate numerose tematiche di grande interesse e attualità per i giovani. Il 2020-21 dei ragazzi, in Ticino come in Svizzera e in generale in altri Paesi, ha coinciso purtroppo anche con diversi episodi di violenza ‘da stress dovuto al lockdown’. Il tema della violenza giovanile è stato affrontato? «In modo indiretto sì – replica Beninger –. Con il Gruppo visione giovani della Polizia cantonale si è parlato di sexting e cyberbulli­smo. Incontri molto apprezzati, che riproporre­mo quest’anno su altre questioni mirate». Per l’anno 2020-21, alcune attività di CEBe sono state mantenute, altre no e altre ancora modificate. Il feedback dei partecipan­ti è tenuto in consideraz­ione: «Al termine del ‘Mese Green’ abbiamo organizzat­o un sondaggio, per capire cosa è piaciuto e cosa no». E non mancano le novità: «A ottobre vogliamo proporre una sorta di ‘mini Sportissim­a’ su due settimane, per incentivar­e i ragazzi a fare sport».

Alcune attività vengono valutate

In generale il contenuto del progetto viene strutturat­o tenendo conto «delle tematiche incluse nel programma scolastico – sottolinea Thomann –. Si tratta spesso di attività interdisci­plinari, che sviluppano competenze di varie materie e sociali, lo stare assieme. Gli argomenti vengono ripresi e approfondi­ti in classe. Dico spesso agli allievi di prendere appunti e talvolta viene loro chiesta una relazione sull’attività svolta, per una valutazion­e formativa». «Le classi di maturità – aggiunge Beninger – hanno nei loro programmi dei progetti interdisci­plinari. Due docenti di maturità ci hanno chiesto di anticipare una conferenza per poter fare un lavoro mirato con gli allievi. Il legame con le lezioni ‘classiche’ quindi è forte e in generale gli argomenti non vengono mai lasciati esaurire con quell’unica attività. OtherMovie per esempio ci ha proposto un film sul ruolo della donna nel passato, per questo stiamo organizzan­do lavori sul tema».

Una sede all’avanguardi­a nella sostenibil­ità In concomitan­za con CEBe, il Cpt ha aderito alla rete ‘Scuole 21’: «È un progetto federale che sostiene le scuole che si impegnano a lungo termine a promuovere la sostenibil­ità e i temi ambientali – chiarisce Dirks Camozzi –. La rete permette inoltre scambi di idee ed esperienze fra i responsabi­li di sede». Argomenti che la scuola ha dimostrato di avere molto a cuore, investendo molto sulla sostenibil­ità: all’inizio dell’anno gli allievi ricevono una borraccia personale in modo da ridurre l’utilizzo delle bottiglie di plastica; ogni allievo ha un badge per le fotocopie con un tetto massimo che se viene superato diventano a pagamento; ci sono gli erogatori dell’acqua; la scuola partecipa al progetto promosso dalla Città di riciclo dei computer a favore delle famiglie bisognose, per citare alcuni esempi. «Nel 2019 – ricorda la direttrice – ci siamo proposti come promotori di diverse attività rivolte anche alle altre scuole profession­ali. Avevamo raccolto interesse e adesioni, ma poi purtroppo non se n’è fatto nulla a causa del Covid. A causa della pandemia si è parlato molto di mascherine, lezioni a distanza. Ma la scuola è soprattutt­o altro».

 ?? ?? Alla scoperta dei meli secolari della Capriasca, due ragazzi che producono energia in aula, bottiglie contenenti 28'000 mozziconi e un mandala realizzato con elementi raccolti in natura
Alla scoperta dei meli secolari della Capriasca, due ragazzi che producono energia in aula, bottiglie contenenti 28'000 mozziconi e un mandala realizzato con elementi raccolti in natura

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