Casinò, paghe sui 3’600 euro lordi
Tremilaseicento euro lordi: è lo stipendio previsto dal Contratto collettivo di Lavoro (Ccl) per coloro che in vista della riapertura del Casinò di Campione d‘Italia saranno assunti dalla società di gestione della casa da gioco. Non 10mila franchi, come di recente qualcuno, in Ticino, ha fatto credere per screditare la comunità che, dopo lo tsunami legato alla chiusura (27 luglio 2018) del Casinò, aggrappandosi alla riapertura della casa da gioco, sta faticosamente cercando di risalire la china. Sull’entità degli stipendi le parti sono al lavoro (un incontro s’è appena svolto): la società Casinò di Campione, rappresentata dall’amministratore unico Marco Ambrosini, affiancato da due giuslavoristi e i sindacati. Ambrosini: «Siamo a un buon punto, anche perché i sindacati sono collaborativi. A breve penso che saremo in grado di firmare un accordo. C’è la necessità di avere un contratto di lavoro, senza il quale non si possono fare le assunzioni. Il salario proposto è in linea con quelli nei Casinò di Lugano e Mendrisio». Rispetto a prima della chiusura i nuovi salari sono più bassi. A pagare il prezzo più salato dall’uso della cesoia sono soprattutto i futuri dipendenti residenti a Campione. Coi debiti della precedente gestione da pagare, i conti dovranno essere in ordine, come imposto dai giudici fallimentari di Como nel concedere l’ammissione al concordato preventivo. Altro punto, il numero di contratti. Si è sempre parlato di 174 assunzioni. Ora s’apprende che a tempo pieno saranno assunti 156 lavoratori, ai quali aggiungere una trentina part-time da impiegare nei fine settimana. La prossima settimana sarà nominato dal Comune il nuovo Cda del Casinò di Campione.