Polo congressuale, concorso sfumato La Città: ‘Requisiti del bando non rispettati’. Foletti: ‘Potremo optare per il mandato diretto’.
Inatteso e per certi versi sorprendente l’esito del concorso pubblico per la realizzazione del Polo turistico e congressuale del campo Marzio nord. Nessuno dei due partecipanti – Implenia Svizzera Sa e Gruppo Halter Ag & Swisscanto – ha rispettato le condizioni poste nel bando. Questo è il motivo per cui il Municipio di Lugano, ieri, ha ratificato il rapporto finale della giuria e del collegio degli esperti senza aggiudicare il concorso. La realizzazione era prevista a costo zero, per l’erario cittadino, attraverso un partenariato pubblico-privato, come ci aveva ricordato Marco Borradori nel servizio pubblicato un paio di mesi fa (cfr. ‘laRegione’ del 17 luglio). I due gruppi hanno dieci giorni per eventualmente contestare la decisione dell’esecutivo cittadino.
Nuovo convegno medico internazionale «Non è una tragedia, né una sconfitta – ha dichiarato il nuovo sindaco Michele Foletti (che entrerà formalmente in carica il prossimo 4 ottobre) –. In base alla Legge sulle commesse pubbliche, una volta cresciuta in giudicato la decisione, potremo selezionare e scegliere il partner privato investitore adottando la procedura di incarico diretto». Una procedura che potrà far storcere il naso a qualcuno, ma è perfettamente legale. Ed è motivata dalle verifiche e dagli approfondimenti effettuati che hanno dimostrato come la documentazione non fosse conforme alle condizioni contenute nel programma di concorso. Alla luce di queste manchevolezze di entrambe le proposte, sia dal punto di vista urbanistico-architettonico che delle relative offerte economiche, è stato ritenuto che non ci fossero le basi per l’aggiudicazione del concorso. Dal canto suo, Roberto Badaracco, titolare del Dicastero cultura, sport ed eventi, ha messo in evidenza come la decisione del Municipio non rappresenti la fine del progetto: «Il settore turistico-congressuale è cruciale per Lugano. Nella fase prepandemica, si riusciva a proporre 20-25 congressi all’anno, nel 2022 ne proporremo una quindicina, fra i quali spicca quello organizzato dalla dottoressa Silke Sillessen-Sommer, primario di oncologia all’Eoc e direttore medico scientifico dello Iosi, sul tumore alla prostata, che potrà ospitare fino a 1’000 persone provenienti da tutto il mondo e verrà sostenuto dalla Città. Paradossalmente, nel contesto pandemico, Lugano offre le dimensioni ideali per il settore. Dobbiamo giocare bene le nostre carte».
La Città non ha fretta Dall’incontro con i media, non è emersa delusione né fretta di portare a termine il rinnovo del sedime occupato dai padiglioni del Conza da parte del Municipio. Al contrario. L’assenza dei requisiti per giungere a una scelta consentirà alla Città di ponderare le condizioni poste nel bando che risale a dieci anni fa, visto che nel frattempo, anche a causa della pandemia, il mercato dell’alloggio e dei congressi è mutato. «Ci viene offerta una grossa opportunità, quella di valutare i contenuti: sono davvero così necessari la sala principale in grado di ospitare tremila persone e i 351 posteggi? – si è chiesto Foletti –. Faremo le nostre valutazioni con calma e “consolati” dal fatto che l’esito del concorso non preclude il buon funzionamento del padiglione Conza e del Palazzo dei congressi che non siamo obbligati a dismettere anche perché negli anni scorsi è stato ristrutturato con un investimento milionario». La Città, insomma, prende tempo e sarà difficile immaginare in questa legislatura l’avvio di un altro grande cantiere, dopo quello della stazione Ffs e quello che partirà per la nuova mobilità del quartiere di Cornaredo, anche per evitare il collasso del traffico privato, ha sottolineato Foletti. L’intenzione del Municipio non è però quella di mettere nel cassetto il progetto che rimane prioritario. Rispetto alla prospettiva di un mandato diretto, il futuro sindaco ha precisato che «moralmente, sarebbe più logico scegliere uno dei due partner con cui potremo affinare i contenuti».
Variante di Pr da ‘scongelare’
Il bando di concorso, per investitori e architetti progettisti, come detto, risale al 2011, mentre la seconda fase è iniziata nel 2018. Dei sette candidati qualificati nella prima fase, solo i due gruppi citato hanno consegnato offerte che sono state comunque approfondite dalla giuria e dal collegio di esperti che hanno evidenziato anche i limiti dei requisiti del concorso e le nuove condizioni quadro emerse con la pandemia da Covid-19. Nuove condizioni che hanno imposto un ripensamento dei contenuti e la Città potrebbe rivedere anche la possibilità di eventualmente investire nella realizzazione del polo, inizialmente previsto a costo zero.
Resta peraltro da chiarire un’altra questione, quella relativa alla variante di Piano regolatore votata dal Consiglio comunale alcuni anni fa, tuttora ‘congelata’ dopo quattro ricorsi che la contestavano. Una variante che, a microfoni spenti, era stata considerata troppo vincolante e poco interessante economicamente da alcuni investitori, che hanno partecipato nella prima fase del concorso salvo poi rinunciare alla seconda. La modifica pianificatoria prevedeva, per il comparto alberghiero-residenziale, una Superficie utile lorda (Sul) del 35% (il cui 75% da inserire come residenze primarie). Il bando, lo ricordiamo, includeva svariati contenuti: un autosilo con almeno 351 posteggi, un albergo (fino a qualche anno fa si parlava di circa 220 camere) e contenuti residenziali, integrati nella seconda fase del concorso con l’obiettivo di finanziare la costruzione del polo e di evitare la creazione di un quartiere adibito solo ai congressi e al settore alberghiero. Altri contenuti possibili sono spazi commerciali, esclusi i grandi magazzini, ristoranti, bar e locali notturni e spazi dedicati allo svago, al divertimento e al tempo libero.
Le carenze riscontrate dagli esperti
Dal profilo urbanistico-architettonico, che pesava il 40% nella valutazione della proposta, i due progetti hanno reagito al contesto in maniera differenziata. Il progetto del gruppo Halter ha tentato di dare una risposta integrata, piuttosto convenzionale, al contesto, mentre il progetto del gruppo Implenia ha proposto di conferire a tutto il comparto un carattere più originale. Secondo la giuria, entrambe le proposte evidenziano lacune a livello urbanistico: non creano relazioni spaziali tali da rendere il nuovo comparto un luogo aggregativo, capace di generare il valore aggiunto auspicato per il quartiere di Cassarate e per tutta la città. Rispetto agli aspetti economici, il collegio di esperti ha evidenziato gli aspetti positivi e negativi delle offerte relativi ai contenuti pubblici (centro congressi, autosilo e spazi pubblici esterni) e ai contenuti privati (albergo, commerci e residenza). Il gruppo Halter raggiunge gli obiettivi finanziari posti dal bando di concorso in merito alla realizzazione “a costo zero” dei contenuti pubblici, lo fa però con un’eccessiva quota di superfici residenziali, in contrasto con le condizioni di concorso, e con modalità di acquisizione del terreno non conformi con quanto prospettato. Sul progetto del gruppo Implenia il Collegio di esperti esprime invece importanti riserve relative alla fattibilità economica; considerato che l’offerta non rispetta gli obiettivi finanziari della Città, né evidenzia alternative di finanziamento.