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La Spinelli Massagno è ‘pronta a vincere’

A poco più di due settimane dal via una Sam rinforzata non si nasconde

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

La Spinelli Massagno ha presentato la stagione 2021/2022 a Nosedo, centro storico della sua vita agonistica. Una società che negli ultimi tre anni è diventata via via la squadra maschile faro del Ticino del basket. Il vicepresid­ente Patrick Manzan ha aperto l’incontro, ricordando il valore del sodalizio nel tessuto sociale massagnese e gli impegni a favore della gioventù.

«Racconto una storia, che parte dal 1964, per spiegarvi come i legami fra Sam e famiglia Spinelli risalgono a quei tempi – le parole del sindaco di Massagno Giovanni Bruschetti –. Un rapporto che si è sviluppato in questi 50 anni, fino a portare, la scorsa stagione, ad abbinare il nome della squadra alla Spinelli. Un percorso importante che sta anche a evidenziar­e come un realtà di paese come era Massagno a quei tempi, oggi ha una valenza nazionale. Un grazie a questa società, una delle più importanti del comune, che ha un legame stretto con la popolazion­e. Nelle ultime stagioni la squadra ha frequentat­o i quartieri alti del campionato ed è arrivata vicina a vincere un titolo. La Sam è un valore importante per il nostro comune e il suo impegno nei settori giovanili – corrispost­o e sostenuto dal Comune – è un esempio a livello nazionale. Porto quindi gli auguri di tutti i tifosi perché Massagno possa finalmente vincere un titolo per dare ancor più impulsi a tutto il movimento».

Ha poi preso la parola il presidente Fabio Regazzi, che ha illustrato le scelte societarie per la stagione entrante... «Il budget a disposizio­ne è di circa 800’000 franchi, 160’000 però per il settore giovanile. La stagione scorsa è stata chiusa in pareggio malgrado le difficoltà generate dalla pandemia e mi auguro che la squadra possa arrivare a vincere un trofeo nazionale, cosa sfuggita per un niente qualche mese fa. Un grazie particolar­e, oltre alla Spinelli e al Comune di Massagno, agli sponsor principali Giovanni Agustoni, Banca Stato, Raiffeisen, Artisa, Aem, Renzetti&partners, Fox Town, Fresco, L-evento, Ail, Tertianum, Eventmore, Tognolagro­up, oltre agli sponsor tecnici Errea, Teamsports­tore e Hub, senza dimenticar­e tutti gli altri che ci sostengono».

Il Coach: ‘Innesti di spessore, cerchiamo ancora un lungo’

A seguire, il tecnico Robbi Gubitosa ha illustrato la stagione entrante... «Partiamo dai cambiament­i: in panchina ci sarà Uros Slokar come vice; Molteni ci ha lasciato per un posto in Federazion­e nell’ambito del 3x3; Andjelkovi­c dovrà essere operato e potrebbe tornare a gennaio; Grüninger è ancora out. Sono per contro arrivati Vernon Taylor, Roberto Kovac e Uros Nikolic, tre pedine di grande spessore, come evidenzian­o le statistich­e della scorsa stagione. È evidente che il settore dei lunghi è carente ma ci stiamo attivando per trovare un giocatore adeguato sul mercato, se possibile prima dell’inizio del campionato (che per la Sam scatterà il 10 ottobre ospitando lo Starwings, ndr). Siamo partiti con la ricostruzi­one nel 2013 e ogni anno siamo saliti un gradino. La scorsa stagione, fra pandemia, quarantene e qualche infortunio di troppo, siamo arrivati a un pelo dal vincere un trofeo. Quest’anno puntiamo a vincere il primo trofeo nazionale e sono certo che saremo pronti per arrivare a questo storico evento».

È toccato poi a Franco Facchinett­i presentare l’attività del settore giovanile del quale è responsabi­le... «Siamo sempre in una situazione ottimale per numero di aderenti e di squadre, da quelle del minibasket fino alle compagini che competeran­no a livello nazionale come le U16 e U18. Lo scorso anno abbiamo garantito l’attività del settore giovanile quando tutto era chiuso, ed è stata la vittoria più importante. Quando sono ricomincia­ti i campionati la stagione era oramai compromess­a, ma siamo riusciti ad arrivare in finale nel campionato nazionale U17 e abbiamo perso la finale cantonale con la U20. Abbiamo 200 ragazzi, siamo sempre vicini alle famiglie e ai ragazzi, dando la possibilit­à di praticare basket dai sei anni in poi. Abbiamo avuto giovani entrati nei quadri nazionali a dimostrazi­one del buon lavoro effettuato, che continuere­mo a svolgere anche in futuro».

IL PRESIDENTE Regazzi: ‘Meritiamo di alzare un trofeo’

Prima di guardare avanti, un pensiero alla stagione passata... «Dire che è stata anomala è dire poco e la nostra squadra è fra quelle che ha patito di più in fatto di quarantene e infortuni – ci spiega Fabio Regazzi –. Aspetti che non ci hanno permesso di avere continuità, con qualche sconfitta all’ultimo secondo che ci ha impedito il successo finale».

La squadra si presenta in grande spolvero: basteranno i tre nuovi arrivati? «Come detto da Gubitosa, c’è una carenza di centimetri, avendo perso elementi come Molteni e Andjelkovi­c e non avendo recuperato Grüninger. Però abbiamo preso tre signori giocatori che vanno a completare una rosa già importante. L’arrivo di Nikolic è essenziale sotto le plance perché ci garantisce quello che Chukwu non aveva. Kovac è una pedina nazionale, Taylor uno che il basket svizzero lo conosce. Vedremo se avremo uno sponsor che allarga le maglie per consentirc­i un quarto straniero».

Avete un budget importante, ma quanto ha pesato la pandemia sui conti? «Siamo una società che fa il passo secondo le disponibil­ità: la stagione scorsa si è chiusa in pareggio e partiamo senza problemi con questa anche perché gli sponsor ci hanno dato fiducia e sostegno seppur in un momento non facile per l’economia. Grazie a loro possiamo guardare avanti con serenità».

I contributi ricevuti per il Covid vi hanno soddisfatt­o? «Il basket non gode certamente degli aiuti del calcio e dell’hockey: siamo dei parenti poveri e come tali ci trattano. Diciamo che i contributi di sostegno sono stati neanche sufficient­i a pagare le varie tasse, anche se non vanno disprezzat­i. Mi aspettavo un maggior sostegno, visto quanto abbiamo patito. Per fortuna il Comune di Massagno è stato più magnanimo e ci ha concesso contributi maggiori rispetto alle scorse stagioni e di questo lo ringrazio».

Da ottobre si tornerà a giocare davanti al pubblico: che effetto avrà? «Giocare a porte chiuse è quanto di più deprimente si possa avere nello sport. Non sono certamente le entrate a farci felici quanto il tifo e la vicinanza dei nostri tifosi. Una squadra gioca anche per il pubblico e sentirlo è uno stimolo in più a dare il massimo. Lo scorso anno era una tristezza assoluta vedere quegli spalti vuoti e credo che anche le motivazion­i dei giocatori sono state altalenant­i a causa di questo atroce silenzio. Si torna a vivere lo sport come deve essere». Obiettivi? «Vincere finalmente almeno un trofeo. Nelle ultime due stagioni ci siamo avvicinati molto, ora dobbiamo arrivare ad alzarne uno. Lo meritano tutti i protagonis­ti, lo meritano i nostri tifosi e anche per il Comune avere una formazione campione darebbe ulteriori stimoli. Perché va ricordato che la prima squadra è il faro, ma tutto il nostro settore giovanile ci riempie d’orgoglio e anche di vittorie nazionali e cantonali, frutto di un lavoro certosino e attento dei nostri responsabi­li che ringrazio. Siamo una presenza essenziale nel tessuto sociale di Massagno e porteremo avanti questo splendido feeling con tutta la popolazion­e».

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TI-PRESS/GIANINAZZI Il tecnico Robbi Gubitosa con Roberto Kovac, Taylor Vernon e Uros Nikolic

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