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Con due stranieri, proprio come nel 2009

Oggi il Lugano va a Zurigo per ripetersi. Thürkauf: ‘Miglioriam­o ad ogni uscita’.

- di Maurizio Urech

Lugano – Dopo la sofferta, ma meritata, vittoria di martedi contro i campioni svizzeri dello Zugo, i bianconeri stasera sono attesi allo scontro con un altro peso massimo del campionato. Una sfida, quella dell’Hallenstad­ion, che Chris McSorley e i suoi uomini sono chiamati ad affrontare senza Troy Josephs, colpito l’altra sera da un tiro d’un compagno che gli ha procurato la frattura del malleolo della caviglia destra, infortunio che lo costringer­à a star fuori per quattro o sei settimane. Quanto a Daniel Carr, reduce da una commozione cerebrale, difficilme­nte potrà venir impiegato prima della trasferta di martedì a Friborgo (pur se il coach bianconero lascia aperto uno spiraglio), quindi a Zurigo è prevedibil­e che il Lugano scenderà in pista con due soli stranieri. Ciò che, tra l’altro, piccola curiosità, gli era già capitato la sera di venerdì 2 gennaio 2009, quando i bianconeri scesero sul ghiaccio dell’Hallenstad­ion con i soli Petteri Nummelin e Patrick Thoresen, dopo che John Slettvoll, di ritorno dalla Spengler, rinunciò volutament­e a schierare Randy Robitaille, Hnat Domenichel­li e John Pohl, per motivi disciplina­ri. Tuttavia, ciò non impedì ai ticinesi di espugnare Zurigo per 5 reti a 2.

Quella, però, è storia. E se ci si basa sull’ultimo allenament­o – in cui, tra l’altro, Carr è tornato anticipata­mente negli spogliatoi dopo aver lavorato in maglia rossa, mentre invece Romain Loeffel ha portato a termine la sessione – sarà il ticinese Loïc Vedova a prendere il posto di Josephs al fianco di Alessio Bertaggia e di un Calvin Thürkauf che nelle sue prime uscite in bianconero ha già totalizzat­o tre gol e un assist. «Direi che nelle ultime due uscite abbiamo applicato il sistema così come lo vuole Chris McSorley – spiega il ventiquatt­renne attaccante formatosi nello Zugo –. Abbiamo avuto bisogno d’un paio di partite, però adesso miglioriam­o a ogni uscita. Dopo la sconfitta interna con il Langnau, nel team meeting subito dopo la partita McSorley ha saputo trovare le parole giuste, anche se avevamo capito da soli che qualcosa non andava, e che stava a noi darci una mossa per tornare al successo».

Dopo lo Zugo ecco lo Zurigo, un altro ‘top team’. «È ulteriore verifica per sapere se siamo al livello delle squadre migliori della Lega. La vittoria contro lo Zugo e stata importante per la fiducia ma anche per tornare a festeggiar­e davanti al nostro pubblico dopo due sconfitte – continua Thürkauf –. Adesso guardiamo avanti, sperando di continuare questa serie positiva. È importante che nelle ultime due partite si siano sbloccati giocatori come Troy Josephs, che però purtroppo adesso ci mancherà, Alessio Bertaggia e Mikkel Boedker. Reti importanti non solo per la loro fiducia personale ma anche di tutta la squadra: diventiamo meno prevedibil­i per gli avversari se non segna solo il primo blocco. Nelle ultime partite abbiamo creato tanto, ora dobbiamo solo essere più cattivi sotto porta». Alla vigilia della trasferta a Zurigo, Chris McSorley non nasconde il suo ottimismo. «Ieri in allenament­o ho visto tanta energia in pista. Prima di scendere sul ghiaccio abbiamo diffuso un video negli spogliatoi, per mostrare ai giocatori i loro progressi: contro lo Zugo abbiamo vinto una partita a scacchi, e possiamo essere fieri di questo, pero nello sport conta solo la prossima partita in cui affrontere­mo un’altra squadra di titani. Lo Zsc può ‘ucciderti’ in mille modi, e se pensiamo di vincere la partita passando la serata sulla panchina dei penalizzat­i moriremo di sicuro. A cinque contro cinque, invece, possiamo battere chiunque. Quindi restiamo tutti molto disciplina­ti, coach inclusi».

IL PROBLEMA Fuori anche Josephs ‘Non serve far numero’

Dopo Daniel Carr, come detto, ora la sfortuna s’è accanita anche su Troy Josephs. Tuttavia, l’assenza dell’ala canadese della terza linea non sembra mettere particolar­mente sotto pressione lo staff tecnico bianconero. Anche se, naturalmen­te, con un contingent­e straniero che ora come ora è dimezzato, a Lugano non se ne stanno certo con le mani in mano. «Hnat Domenichel­li è alla ricerca d’un sostituto – sottolinea Chris McSorley –, tuttavia non prenderemo certo un altro straniero soltanto per fare numero. Non abbiamo l’intenzione di sprecare così una licenza e i nostri soldi. Cerchiamo una soluzione a lungo termine, che ci permetta di portare qui un ‘top player’. Se perderemo alcune partite perché abbiamo sul ghiaccio due soli stranieri non è un problema, succederà anche ad altre squadre». In altre parole, serve pazienza. Almeno fino al termine dei campi d’allenament­o in National Hockey League, in cui ci saranno diversi giocatori scartati prima del via della stagione vera e propria, il 12 ottobre.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Il ventiquatt­renne attaccante formatosi nello Zugo è pronto a un'altra battaglia. 'Martedì abbiamo giocato così come vuole McSorley'

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