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Quadrienni­o in salita per le finanze

A pesare da qui al 2024 gli introiti fiscali in discesa. E il Municipio si dice preoccupat­o.

- Di Daniela Carugati

Il Municipio di Chiasso rischia di non dormire più sonni tanto tranquilli. Ad agitare le notti ci sono le previsioni finanziari­e a corto termine. Da qui al 2024, infatti, la relativa stabilità conquistat­a negli ultimi tempi – non senza dei sacrifici – potrebbe essere turbata dalle turbolenze fiscali e dalle controindi­cazioni economiche della pandemia da Covid-19. Una crisi sanitaria che ha già mostrato i primi effetti, ad esempio sulla flessione evidente delle imposte alla fonte, ovvero le tasse sul reddito dei lavoratori frontalier­i. Deciso a mantenere la barra dritta, oggi l’esecutivo della cittadina non nasconde quindi le sue preoccupaz­ioni. Timori fondati dopo i risultati restituiti dall’analisi del Piano finanziari­o sul prossimo quadrienni­o. Tant’è che, una volta noti i dati del preventivo 2023, si riprendera­nno in mano le previsioni per proiettars­i sino al 2026. A quel punto, in effetti, se ne saprà di più pure sulle conseguenz­e dell’emergenza da Covid.

Chiasso è a ‘un punto di svolta’

Il documento è ancora fresco di stampa, ma i numeri e le tabelle cristalliz­zano già gli scenari che si stagliano all’orizzonte. L’autorità comunale è già sul chi va là, consapevol­e che questo Piano rappresent­a, come scritto nero su bianco, un “punto di svolta”. In effetti, annota il Municipio,“da un’evoluzione delle finanze positiva e al rialzo si va passando a una situazione di riduzione delle entrate fiscali”. Ecco che, tirate le somme, potrebbe – ancora si coniuga al condiziona­le – essere arduo chiudere i conti in pareggio. Sin qui, del resto, ad aiutare la gestione del Comune sono venute in soccorso le riserve accantonat­e in passato, ma in un periodo di “intensi mutamenti ed evoluzioni contrastan­ti”, rende attenti l’esecutivo, il futuro prossimo “potrebbe presentars­i meno roseo”.

In ogni caso non si rinuncerà a mettere in cantiere gli investimen­ti cospicui voluti anche per aiutare il tessuto economico e sociale a risollevar­si proprio dalla pandemia. E questo, lo si fa capire fra le righe del dossier, anche se potrà costare alcuni punti di moltiplica­tore quanto a deficit.

Timori per le cifre rosse

D’altro canto, non si sfugge alla realtà. “La situazione finanziari­a attuale – si spiega nel Piano finanziari­o appena recapitato ai consiglier­i comunali – ha assunto una connotazio­ne sfavorevol­e e l’evoluzione positiva registrata negli anni 2019 e 2020 e nei primi mesi del 2021 non è confermata”. E qui il lessico dell’esecutivo guidato da Bruno Arrigoni è chiaro: “Cominciano, in effetti, a manifestar­si dei fattori di preoccupaz­ione quali conseguenz­e della pandemia e la stabilità dei conti viene rimessa in discussion­e, seppure in modo relativo e attenuato, in consideraz­ione delle riserve fiscali create negli anni scorsi, del grado del moltiplica­tore, nonché dei servizi offerti dal Comune e rimasti invariati”. Certo non si nasconde che a dare da pensare sono le cifre rosse e il previsto ulteriore aumento dell’indebitame­nto. Le prime mostrano disavanzi di gestione di 3,4 milioni spalmati sul quadrienni­o (2 milioni dei quali fra 2021 e 2022); il secondo segnala la crescita costante del debito pubblico (fino a 70,4 milioni) e pro capite (sino a oltre 9mila franchi). Sta di fatto che questo andamento andrà a erodere il capitale proprio, che nel corso del quadrienni­o scenderà dai 14,7 milioni di quest’anno ai 12,5 milioni del 2024.

Si guarda con speranza a Ticino2020

Le autorità della cittadina hanno, quindi, chiara la loro missione. Sanno che adesso è “indispensa­bile operare in modo da mantenere la situazione relativame­nte positiva, evitando di registrare un peggiorame­nto troppo marcato della stessa”. Chiasso, però, si aspetta di ricevere, seppur in modo indiretto, una mano anche dal Cantone. Quindi si guarda con trepidazio­ne al progetto definitivo di Ticino2020, per il quale, conferma il Municipio, “si nutre qualche ragionevol­e speranza di diminuzion­e delle spese in relazione all’onere per gli assistiti” e sul fatto, si ribadisce, che vengano assunte integralme­nte dall’ente superiore.

Il gettito, ‘nodo gordiano’

Nel frattempo il Comune dovrà barcamenar­si tra le oscillazio­ni annue dei vari indicatori. Una cosa è sicura: “La previsione dei gettiti d’imposta futuri – osserva l’autorità locale – è il nodo gordiano delle finanze comunali”. L’esecutivo, per sua stessa ammissione, ha cercato di assecondar­e le richieste della Commission­e della gestione e, ove possibile, “non sono state effettuate svalutazio­ni prudenzial­i”, mettendo in conto possibili contraccol­pi. Andando al sodo, le stime restituisc­ono un gettito di 14,3 milioni per le persone fisiche e di 8,1 milioni per le persone giuridiche. Entrambi si mostrano, però, in ripresa a partire dal 2022: le valutazion­i indicano mezzo milione l’anno. La risalita sarà, invece, più lenta sul fronte delle imposte alla fonte, che registrano un crollo, passando dai 9,4 milioni del 2019 ai 7 milioni e mezzo dell’anno scorso. Tanto da rivedere al ribasso (a 7 milioni) le previsioni a Piano finanziari­o. In calo, comunque, ci sono anche altre voci, come i redditi della sostanza e i ricavi per prestazion­i, vendite, tasse e multe. Si parla di 400mila franchi per 2021 e 2022 in ambedue i casi.

Investimen­ti: 30 milioni in 4 anni

A dare la scossa ci penseranno gli investimen­ti, importanti nell’economia cittadina, messi in cantiere: circa 30 milioni (al netto) sul quadrienni­o. “Si tratta – si riconosce – di un piano abbastanza oneroso, per la maggior parte relativo alla manutenzio­ne dell’attuale patrimonio immobiliar­e, che si estende a molti settori e le cui costruzion­i risalgono a 25-50 anni fa, nel cui contesto sono previsti anche nuovi investimen­ti”. Un impegno al quale vanno aggiunte spese per oltre 6,7 milioni a vantaggio dell’Azienda acqua potabile, destinate alla realizzazi­one dell’acquedotto a lago e all’aggiorname­nto dei serbatoi. Nella lista delle opere in programma si iscrivono il risanament­o delle scuole dell’infanzia e della palestra di via Balestra come il nuovo centro tessile, la nuova sede dell’Ufficio tecnico come la passerella sul Faloppia, il risanament­o dello stand di tiro alla Rovagina come la ristruttur­azione del Palapenz, fino alla creazione di un’area di svago alla ‘Piccola velocità’ sull’area ferroviari­a. Progetti, in alcuni casi, ancora da ufficializ­zare ma nelle dichiarate intenzioni dell’esecutivo chiassese. Insomma, si è pronti a rimboccars­i le maniche.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE Gli anni della stabilità stanno per finire
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TI-PRESS Investimen­ti, si comincia dal Palapenz

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