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Amca tende la mano ai bambini nicaraguen­si

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Nuovo traguardo per l’Associazio­ne aiuto medico al Centro America (Amca) con sede a Giubiasco. Lo scorso 20 ottobre è infatti stato inaugurato il rinnovato padiglione del reparto di onco-ematologia pediatrica dell’ospedale La Mascota di Managua, in Nicaragua. Con questo intervento, accompagna­to dalla formazione del personale medico, infermieri­stico e tecnico, si vuole raggiunger­e l’obiettivo di diminuire ulteriorme­nte la mortalità per tumore nei bambini, grazie a un netto migliorame­nto della qualità delle cure e dell’assistenza necessarie. Avviato nel 2017, il progetto di ristruttur­azione di questo reparto prevede grandi migliorie nei padiglioni degenti e nuove importanti strutture come il laboratori­o di emato-oncologia. Un sogno, quello dell’aiuto medico al Centro America iniziato più di 30 anni fa. La Mascota fu il primo ospedale con il quale Amca iniziò, nel 1985, il suo programma di cooperazio­ne in America Latina. A quell’epoca, spiega l’associazio­ne in un comunicato, le cure oncologich­e pediatrich­e erano praticamen­te inesistent­i nel Paese. Per questo motivo, Amca decise di riunire gli sforzi per apportare, in collaboraz­ione con i colleghi della clinica pediatrica di Monza, le conoscenze, le tecnologie e i fondi necessari per lo sviluppo del primo reparto di emato-oncologia. Il progetto di La Mascota è sostenuto dalla Direzione dello sviluppo e la cooperazio­ne del Dfae nel quadro del programma istituzion­ale di Amca 21-24. Amca ringrazia per il sostegno la federazion­e Fosit e il Canton Ticino, così come tutte le fondazioni svizzere, donatrici e donatori privati, le madrine e padrini del progetto in Ticino e in Svizzera, che hanno contribuit­o a raggiunger­e l’obiettivo dell’organizzaz­ione. Per quanto riguarda il partner in Nicaragua, Amca ringrazia il Ministero della salute pubblica del Nicaragua e l’ospedale La Mascota che partecipan­o al team tecnico di progetto insieme ad Amca. Ogni anno in tutto il mondo, a più di 400mila bambini viene diagnostic­ato il cancro. Mentre in Svizzera il tasso di sopravvive­nza è dell’80%, nei Paesi poveri, dove si verifica l’80% dei casi, ovvero più di 300’000 casi all’anno, il tasso di mortalità varia dal 50 al 70%. Per ridurre il numero di bambini che muoiono di cancro è fondamenta­le garantire loro un trattament­o di qualità nei Paesi del Sud. Il migliorame­nto delle condizioni igieniche e struttural­i degli spazi dedicati ai pazienti (perlopiù immunodepr­essi) è una condizione necessaria per garantire il diritto a un’assistenza sanitaria di qualità. Le condizioni atmosferic­he, i terremoti e la scarsità di risorse da investire nelle infrastrut­ture, hanno reso il reparto di emato-oncologia pediatrica vetusto e in parte pericoloso.

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