Si torna al Lac con ‘Nuda’
Presentata la nuova produzione della compagnia, tratta dal romanzo del 2014
Si torna al Lac per la nuova produzione della Compagnia Finzi Pasca: l’ultima volta, poco più di un anno fa, con il progetto ‘Luna Park’, il palco lo si raggiungeva passando da depositi e camerini, in un percorso carico di nostalgia per un mondo fatto di teatri, palazzetti, tournée, un mondo che la pandemia aveva sospeso non si sapeva per quanto. Ieri mattina nella Sala Teatro del Lac si è entrati dalla Hall e, una volta preso posto, si è assistito a una breve anteprima del nuovo spettacolo intitolato ‘Nuda’: il palco popolato di tubi di luce che reagiscono alla musica, due attrici iniziano a raccontare la loro storia, alternando scene surreali e tragiche, dietro di loro un attore-marionetta inizia a volare su un letto… È quella dimensione, al contempo onirica e familiare, ben nota a chi conosce il teatro di Finzi Pasca e che si ritroverà in versione completa a partire da domani al Lac, con repliche previste fino al 3 novembre (info: www.luganolac.ch).
Un ritorno – ha spiegato il cofondatore della compagnia Antonio Vergamini finito “l’assaggio” di spettacolo – che non deve far dimenticare che «la situazione non è ancora tornata quella di prima». Le difficoltà sono quelle che chi frequenta il mondo della cultura conosce purtroppo bene: incertezza su quel che sarà la situazione nelle prossime settimane e mesi, misure sanitarie che riducono l’operatività, difficoltà a viaggiare e organizzare tournée ancora di più se, come capita appunto alla Compagnia Finzi Pasca, si ragiona oltre i confini europei. «Siamo arrivati anche al punto di pensare di chiudere perché era impossibile anche solo fare un passo» ha aggiunto la compositrice delle musiche di ‘Nuda’ e cofondatrice Maria Bonzanigo. «Rispetto a prima della pandemia, la compagnia è ridotta a un terzo: speriamo di poter presto ricostituire la compagnia come era, anche per poter riprendere vecchi spettacoli di cui era prevista la tournée: il lavoro è tanto ma c’è una bella luce davanti a noi».
Un accenno alle produzioni ferme lo ha fatto il cofondatore della compagnia Hugo Gargiulo che si è occupato della bella scenografia di ‘Nuda’: il già citato ‘Luna Park’, la cui tournée si è trasformata in un riallestimento a San Pietroburgo sotto la supervisione artistica della compagnia, poi l’intenso ‘52’ di Pablo Gershanik che dopo il debutto al Teatro dell’Architettura di Mendrisio doveva andare in Messico, un’opera a Pechino che è rimandata a chissà quando e anche quello che è stato realizzato, come ‘Les contes d’Hoffmann’ di Offenbach per l’opera di Amburgo, ha avuto non pochi problemi. «Non si sapeva in che forma saremmo potuti andare in scena: se con il cast completo o no, se con distanze o mascherine, se con il pubblico o in streaming… tutto questo porta un’enorme difficoltà nel momento di creare». Torniamo a ‘Nuda’ e a quest’anno non ancora normale che però si vuole rendere, parole di Vergamini, «il più importante possibile». Lo spettacolo – una coproduzione internazionale con partner, insieme al Lac, anche il Cechov festival dove andrà nel 2023, il Théâtre KléberMéleau di Losanna, la storica compagnia italiana Gli Ipocriti Melina Balsamo, Fondazione Teatro della Toscana e il Festival Cervantino in Messico – riprende il materiale del romanzo che Daniele Finzi Pasca ha pubblicato nel 2014 con la casa editrice ticinese Abendstern. «Un piccolo romanzo che sono riuscito a mettere insieme grazie a Claudia Lafranchi che ha visto tutti questi miei appunti e ha deciso di aiutarmi in questa avventura» ha ricordato Daniele Finzi Pasca. La storia è quella di due gemelle cresciute in una famiglia “eccentrica”. ‘Nuda’ è un adattamento del romanzo «partito due anni fa per essere uno spettacolo di tutta la compagnia, di tutti i talenti che ne fanno parte: lo abbiamo rimandato e rimandato e ora siamo arrivati a questa versione della quale siamo molto contenti». In scena, a portare «quella leggerezza di cui c’è sempre bisogno, ma in certi momenti ce n’è forse ancora più bisogno», Melissa Vettore, Beatriz Sayad, Jess Gardolin, Micol Veglia e Francesco Lanciotti. «Voi che siete di casa capirete che si raccontano delle cose “di qua”: noi abbiamo questa passione per raccontare quello che conosciamo, quello che sappiamo, quello che siamo… e voi le capirete meglio degli altri spettatori che poi, in giro per il mondo, vedranno questo spettacolo» ha concluso Daniele Finzi Pasca.