Chiesto più impegno al Teatro Sociale
Nel giro di un solo mese diverse critiche. Le ha incassate il Teatro Sociale di Bellinzona, dapprima quando in settembre il legislativo ha discusso e approvato il consuntivo 2020; e ora col mandato di prestazione di 490’000 franchi fra Città ed Ente autonomo Bellinzona Teatro per l’anno 2021/22 (dal 1° settembre 2021 al 31 agosto 2022) pure votato ieri sera dal Cc con 43 sì, 2 no e 3 astenuti. In soldoni il Sociale viene esortato a uscire dal suo guscio per diventare a tutti gli effetti un tassello dell’offerta culturale e in particolare anche turistica di Bellinzona. Il relatore della Gestione Tiziano Zanetti (Plr) ha insistito sulla necessità d’inserire la programmazione culturale nella rete dell’attività turistica della Città: «Nel nuovo Infopoint cittadino, inaugurato quest’anno in piazza Collegiata, il Sociale appare in minima parte; bisognerebbe invece sfruttare queste nuove opportunità per una migliore promozione. E anche il Municipio è invitato a esplicitare la sua visione politica sul ruolo che può giocare il Teatro in ambito culturale». Pure dalle sponsorizzazioni «ci si aspetterebbe di più, specie da gruppi e ditte private. Uno sforzo aggiuntivo che va fatto dalla direzione», ha esortato Zanetti. Giuseppe Sergi (Verdi/Mps/Fa) non ha firmato il rapporto della Gestione e sulle sponsorizzazioni ha osservato che «mancano informazioni sufficienti. Noto tuttavia che non figura la Humabs Biomed, la società con sede a Bellinzona che sfrutta commercialmente le scoperte fatte dall’Istituto di ricerca in biomedicina sostenute finanziariamente dalla Città con svariati milioni». Come dire: potrebbe mostrare una concreta riconoscenza.
Martina Malacrida Nembrini (Sinistra) ha esortato a «evitare una cultura elitaria preferendo una politica culturale inclusiva volta a costruire progetti innovativi valorizzando le espressioni artistiche presenti sul territorio. Tuto Rossi (Lega/Udc) ha rimarcato che recentemente il sito internet del Teatro mostrava una programmazione di due anni prima e altre informazioni ormai datate: «Mi è stato risposto che tutti i teatri fanno così. Ma ho verificato e non era così. Poi mi è stato detto che intervenire sul sito richiede competenze particolari che la direzione non ha. Mi pare che manchino cultura organizzativa ed entusiasmo». Il municipale Fabio Käppeli, capodicastero Finanze, ha raccolto positivamente le suggestioni giunte dalle varie parti evidenziando però anche l’elasticità e l’indipendenza degli enti autonomi volta a favorire la ricerca di eventuali sponsorizzazioni, se necessarie. Ha poi assicurato il pieno impegno del direttore nel promuovere il ruolo del Teatro Sociale.