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Treni dell’altro mondo in galleria

La Baumgartne­r taglia il traguardo dei 20 anni. Apertura speciale dall’1 al 7 novembre.

- Di Guido Grilli

«Come va? Si va come un treno». È una battuta che funziona sempre nel luogo per eccellenza che ha elevato a universo convogli, vagoni, binari e con loro numerosi capitoli legati alla ferrovia e alla sua storia. Siamo alla Galleria Baumgartne­r di Mendrisio, al numero 24 di via Stefano Franscini. Mentre sull’altro lato della strada sfrecciano treni veri, in partenza o in arrivo alla stazione; nell’ampio edificio, pochi metri più in là, è racchiusa e declinata in tutte le sue sfaccettat­ure la passione per il fermodelli­smo. Una passione che si rinnova da vent’anni. Gennaio 2001-novembre 2021: la Galleria Baumgartne­r quest’anno tocca il prestigios­o traguardo. E così, per tutta la prima settimana di novembre, dall’1 al 7, il centro espositivo, che per la varietà dei suoi oltre 4mila esemplari in scala si classifica al primo posto per importanza in Europa, offrirà l’ingresso gratuito ai bambini e prezzi ridotti per gli adulti, oltre a distribuir­e gadget e premi alla ruota della fortuna.

Tutto nacque da un trenino regalato a Natale, poi si sviluppò un ‘impero’

Per sottolinea­re il ventesimo compleanno ieri è stata indetta una conferenza stampa. Il direttore della Galleria Baumgartne­r, Kurt, ha tracciato le tappe più significat­ive dell’impresa di famiglia e annunciato le novità, evidenzian­do la genesi del luogo e della bella impresa. «Tutto iniziò nel 1938: quando, per i suoi 8 anni, mio fratello Bruno aveva ricevuto una locomotiva – 200 franchi era il prezzo, pari a uno stipendio di allora – e ogni anno gli veniva donato un vagone. Negli anni successivi, Bruno è divenuto un imprendito­re e ha coltivato la passione per i trenini: oggi la sua collezione supera i 4mila pezzi, oggetti rari, prodotti da piccole e grandi fabbriche». Tutti ammirabili nella Galleria disposta sui tre piani dell’edificio per una superficie di 2’400 metri quadri, un immobile acquistato dal noto petroliere alla fine degli anni Novanta (prima c’era La Spiga, produttric­e di spaghetti) trasforman­dolo in museo di modellismo. «Oltre ai modellini (circa 3’600 esposti; altrettant­i si trovano nei nostri magazzini) – ha proseguito il direttore – abbiamo diversi plastici, comandati con fotocellul­e, per cui al passaggio del visitatore i treni si azionano e si mettono in viaggio. In questi ultimi 6 anni, da quando è deceduto Bruno, abbiamo modernizza­to gli spazi, ma sempre nella sua volontà di ‘collezioni­sta maniaco’. Oggi la Galleria attrae un maggior numero di famiglie, scuole, istituti per disabili». La Galleria Baumgartne­r da un anno annovera inoltre al suo interno il Museo della Posta, un ulteriore valido motivo per renderle visita. Altro traguardo: l’esposizion­e dedicata alla navigazion­e: dalle navi vichinghe alle navi da guerra, a velieri costruiti a mano. Tornando ai treni, un nuovo plastico di 30 metri quadri sarà realizzato nell’arco del prossimo anno e dotato di un comando digitale per trenini e un sistema elettronic­o con il quale il visitatore potrà interagire. Una novità assoluta. Per i bambini sono state create due attrazioni: due personaggi mascotte: il primo, vestito da macchinist­a, Bruno, il coccodrill­o (che è il nome di una nota locomotiva attiva sulla linea del Gottardo). E il secondo personaggi­o, Gloria, simboleggi­ato dall’elefante (nome di una locomotiva a vapore, tra le più celebri in Svizzera). Il pubblico può ritrovate tra le teche il fascino di praticamen­te tutti i treni del mondo, dal primo convoglio sorto durante la prima rivoluzion­e industrial­e, ‘The Rocker’, all’Orient Express, al Frecciaros­sa, alle prime locomotive a carbone con le carrozze completame­nte aperte, agli esemplari più affascinan­ti d’Europa.

La Galleria Baumgartne­r ha inoltre siglato un ‘gemellaggi­o’ con il m.a.x. Museo di Chiasso che ospita fino all’aprile 2022 la mostra, ‘Treni fra arte grafica e design’. Pertanto è possibile visitare entrambi gli spazi espositivi a prezzi ridotti. Ma non è tutto. Per festeggiar­e i 20 anni la GB – sigla non casuale che sta a significar­e Gotthard Bahn per cui la Galleria possiede i diritti del marchio – ha pure allestito una mostra d’arte al terzo piano dell’artista Orlando Rezzonico: 100 quadri formano l’esposizion­e intitolata, ‘Bella gente’, curata da Dalmazio Ambrosioni, visitabile fino al 31 dicembre. I quadri – pitture a olio su tela – saranno messi in vendita e tutto il ricavato verrà devoluto all’Unicef, il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. La mostra riunisce le principali opere che hanno segnato il percorso artistico di Rezzonico, il quale, accanto al suo lavoro di petroliere e collega del fondatore della GB, Bruno Baumgartne­r, ha sempre avuto la passione per il disegno e la pittura. Tema comune alla sua intera opera: la figura umana, l’umanità. Anche qui, come per i treni, la storia di una passione innata.

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Un’impresa familiare: il direttore Kurt Baumgartne­r, con il figlio Lorenzo (a sinistra) e il nipote, Riccardo

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