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L’energia dell’Ambrì spegne il Langnau

Sotto 1-0 al 20’, i biancoblù cambiano faccia alla serata. Grazie a Bürgler, ma non solo.

- Di Christian Solari

Ambrì – Determinaz­ione, occasioni, reti e punti. In un martedì che in verità non sembra cominciare benissimo per l’Ambrì di Luca Cereda. Che si danna l’anima, e passa gran parte del primo tempo nel terzo di un Langnau a cui, invece, basta un’occasione, la prima, per portare l’infallibil­e Harri Pesonen ad aprire le marcature, quando il cubo della Gottardo Arena indica che siamo solo al minuto numero 8’53”. Il fatto è che tutta la buona volontà e la pressione del mondo non bastano, quando davanti ti ritrovi un avversario quadrato che sa difendere bene, e che praticamen­te blinda lo slot, in cui in tutto il primo periodo i biancoblù riescono a cavare si è no un paio di dischi pericolosi. Ciò che in quel momento non è certo la migliore delle premesse, dopo due partite, entrambe perse, in cui i biancoblù erano riusciti a trovare la via del gol in una sola occasione.

Invece, e questa è una di quelle, a volte le apparenze ingannano. Basta un inizio di secondo tempo a tutta, e le certezze bernesi si sgretolano di fronte al moltiplica­rsi degli sforzi degli uomini di Cereda. Il quale, costretto stavolta a far senza il canadese McMillan, decide di riproporre sul ghiaccio la prima linea tutta straniera battezzata in corso d’opera una settimana prima, nella vittoriosa uscita contro il Losanna. Tuttavia, invece del blocco di D’Agostini, Regin e Kozun a brillare è soprattutt­o quello formato da Kneubuehle­r, Bürgler e Heim. Con il primo e il secondo che mettono a segno un micidiale uno-due tra il 21’52’’ e il 25’08’’, ribaltando la situazione, ma soprattutt­o traghettan­do il famoso ‘momentum’ sul versante leventines­e. È a quel momento che, per la prima volta, la squadra di Jason O’Leary appare in difficoltà: a differenza del periodo numero uno, infatti, adesso gli ospiti sono costretti a correre di qua e di là per tappare i buchi, mentre sull’altro fronte e da ogni posizione ci provano un po’ tutti, da D’Agostini a Fora, da Kozun a Pestoni, con conclusion­i che sono una più pericolosa dell’altra. Neppure la temporanea uscita di scena di Zwerger, colpito apparentem­ente al volto da un puck (il cui posto nel lineup viene ereditato da Trisconi, con Fischer che si ritrova a dover addirittur­a esordire in attacco nella quarta linea), frena lo slancio di un Ambrì che capisce di avere in mano le chiavi della partita. Tanto che, anche in un terzo tempo in cui, teoricamen­te, tutti si aspettano una reazione di Olofsson e dei suoi compagni, le occasioni più nitide sono biancoblù, la più clamorosa delle quali è il clamoroso tocco sul palo di Kozun su tiro dalla linea blu di Fora al minuto numero 49. Una specie di prova generale per il gol numero tre, a firma Daniele Grassi, che arriva al termine di un’insistita azione nel terzo offensivo in pieno ‘money time’. Poi tutti in piedi sui titoli di coda.

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TI-PRESS/CRINARI Bürgler e Kneubuehle­r mostrano la via, e i compagni la seguono

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