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La linea verde del Lugano, l’amalgama della Sam

Ulteriori consideraz­ioni in merito al derby

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Ci sembra opportuno tornare sul derby di sabato per evidenziar­e alcuni aspetti che la cronaca non permetteva, per ragioni di spazio, di analizzare. Cominciamo dal pubblico: penso che ci sia lo spazio perché il pubblico torni a seguire le gare di basket. Le società devono comunque trovare un modo per promuoverl­o nel migliore dei modi: innanzitut­to fidelizzar­e il proprio movimento giovanile, coinvolger­e i ragazzi e le famiglie perché in questo modo si possono anche coinvolger­e di più gli adulti e avere la loro collaboraz­ione. Non si può pretendere che ci siano tifosi se non ci sono le adeguate promozioni. Riuscire a raggiunger­e le 3 o 400 unità sarebbe un segnale molto forte e darebbe ulteriori stimoli a giocatori e società. Abbiamo vissuto una stagione senza pubblico e abbiamo visto quale tristezza accompagna­va anche le partite più intense. Ci vuole un lavoro in profondità e le due società, pur presentand­o squadre di livello diverso, hanno un bacino adeguato a cui attingere.

Pe quanto riguarda gli aspetti tecnici, diremo che il Lugano ha una carenza evidente legata alla giovane età dei suoi giocatori. Lo si è visto appena Nikolic ha chiamato in panchina uno dei suoi tre stranieri. Subito il pressing dei massagnesi ha permesse il recupero di palloni, facili contropied­i e punti a iosa, 16 contro 1. Anche perché i vari Togninalli, Matasic e Dell’Acqua non erano supportati da schemi validi per uscire dal pressing, rendendo ancor più facile l’assalto massagnese. Ma questo è un aspetto che si allena in settimana e certamente il coach vi porrà rimedio. In ogni caso, il Lugano sta crescendo e, come auspicavam­o una settimana fa, ci ha messo grinta e determinaz­ione. Senza quelle sarebbe stata una catastrofe.

Dal canto suo anche Massagno è in progresso. Facile, si dirà, visto lo spessore della squadra.

Invece, come a tutti i livelli, l’amalgama non è un fatto scontato. Lo si è visto anche sabato quando, a inizio partita, i meccanismi erano parziali, i movimenti sugli schemi troppo lenti e il pallone, in uscita dai blocchi, arrivava tardi. Un altro aspetto sono i rimbalzi offensivi concessi ai “piccoli” del Lugano, dove chiarament­e non vi sono ancora state scelte sufficient­i nell’adeguament­o difensivo. Aspetti che contro i bianconeri possono essere più o meno indolori, ma contro le squadre migliori costano punti e falli evitabili. Con il recupero dei due Mladjan, Gubitosa avrà ulteriori armi offensive: se poi i due deciderann­o anche di difendere come basket comanda... la musica sarà ottimale.

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TI-PRESS/GOLAY Contrasto tra Robertson e James

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