laRegione

Conti in rosso e alcune incognite

Il 2022 chiuderà con mezzo milione di deficit. La città tiene su moltiplica­tore e servizi.

- Di Daniela Carugati

Il cielo sopra Chiasso non è più così blu. E questa volta l’inquinamen­to atmosferic­o con cui da tempo convivono i chiassesi non c’entra nulla. A offuscare l’orizzonte vi sono semmai alcune incognite economiche a cui la guida del Comune, oggi, non sa dare una risposta, un po’ per gli effetti della pandemia – ancora incerti –, un po’ perché gli equilibri finanziari fra Cantone ed enti locali restano da definire. Così la cittadina di confine stringe i denti e va avanti, allontanan­do la tentazione di rivedere al ribasso il moltiplica­tore di imposta – che si propone di mantenere al 90 per cento –; e lo fa forte di una prudenza e di una oculatezza che in questo ultimo anno e mezzo circa ha dato modo di reagire anche all’urto della crisi sanitaria da Covid-19. Il Municipio, nel frattempo, si prepara a parare il colpo di introiti fiscali in discesa e di conti in rosso: le previsioni del Piano finanziari­o messo un mese fa nelle mani dei consiglier­i comunali, in effetti, agitano qualche sonno. Per il momento le cifre allineate a preventivo per il 2022, in ogni caso, tengono e limitano il disavanzo annunciato in poco più di mezzo milione di franchi. Tant’è che il gettito fiscale si mostra solido e gli investimen­ti – al netto di 7,4 milioni – vengono dati in crescita rispetto a quanto previsto per il 2021 (6,7 milioni) e raddoppian­o in pratica quanto speso nel 2020. Del resto, l’esecutivo ha già fatto sapere che da qui al 2025 l’iniezione a favore di opere e progetti – quindi di riflesso pure dell’economia locale – sarà di 50 milioni di franchi. Tutto ciò dopo anni vissuti con il freno a mano tirato per abbattere l’indebitame­nto pubblico, ritenuto eccessivo e visto come un’eredità troppo pesante da lasciare alle future generazion­i.

Non si cambia rotta

I tempi non sono facili, ma a Chiasso non ci si perde d’animo. Mostrando altresì una buona dose di coraggio e fiducia nel futuro, rinvigorit­a quest’ultima, di recente, dalla disponibil­ità del Basso Mendrisiot­to a riaprire il dossier delle aggregazio­ni. Il sindaco Bruno Arrigoni non rinuncia a credere che, unite forze e territorio, con 23mila abitanti e la possibilit­à di investire dai 16 ai 18 milioni l’anno, questa realtà avrebbe ben altre dimensioni e forza. Nell’attesa, si procede un’annata dopo l’altra. E per ora ci si accontenta di prospettar­e per il 2022 «una perdita tutto sommato limitata», fa notare Arrigoni. Da qui la decisione di suggerire al legislativ­o la continuità anche in termini di moltiplica­tore di imposta (rivisto dall’87 al 90 per cento nel 2016). A dirla tutta, ammette il sindaco, «qualche mese fa avevamo pensato a un ritocco verso il basso. Ma abbiamo preferito tenere le posizioni e mantenere di conseguenz­a i servizi offerti oggi ai cittadini e l’aiuto assicurato alle società e alle associazio­ni che regolarmen­te chiedono una mano al Comune, viste la difficoltà di reperire di questi tempi dei sostenitor­i».

La cittadina ha fatto, quindi, una scelta precisa: assicurare tutto ciò che può garantire alla popolazion­e, anche se la pandemia, annota ancora il sindaco, ha reso le cose più ardue. Si è rimasti coerenti pure in termini di offerta culturale e a livello sportivo e di tempo libero: nel primo caso si sono convogliat­i 2 milioni e mezzo, nel secondo 3.

Le previsioni in cifre Avvicinand­o la lente alle cifre inserite nel Preventivo 2022 reso pubblico mercoledì, si nota subito come le spese correnti – per quasi 65,6 milioni – aumentino e i ricavi – per circa 42,8 milioni – diminuisca­no, seppur entrambi non di molto. Restituisc­e solidità, per contro, il gettito fiscale, che annuncia entrate per 24 milioni e 750mila franchi. L’amministra­zione stima introiti dalle persone fisiche – le economie domestiche – per 14,4 milioni e da quelle giuridiche – il mondo dell’economia – per 8,9 milioni. Resta prudenzial­e la valutazion­e delle imposte alla fonte (in calo già nel 2020), calcolate in 7 milioni a fronte dei 9 milioni e mezzo di solo un paio di anni fa. Qualche nodo da sciogliere, in effetti, c’è: «Sul territorio abbiamo attività legate alla Fintech e al digitale – fa presente il sindaco –, quindi sarà da vedere quale sarà l’evoluzione economica delle società». Come dire, resisteran­no tutti i posti di lavoro?

D’altra parte, il Comune che conta alle sue dipendenze più di 358 unità si ritrova a dover fronteggia­re maggiori spese per il personale, e sul versante della socialità a registrare costi significat­ivi (sebbene stabili se non in lieve calo) per l’assistenza alle persone in difficoltà – si parla di 1,6 milioni – e contributi crescenti da riversare al Cantone (in particolar­e per il settore degli anziani e delle cure domiciliar­i). A pesare, d’altro canto, come osserva il sindaco Arrigoni, ci sono pure gli sforzi profusi a sostegno del trasporto pubblico che ancorano, in totale, a bilancio oltre 1,2 milioni.

Le variabili all’orizzonte

Ecco perché, come lascia intendere chiarament­e il sindaco, ci si aspetta che a livello cantonale si allenti un po’ la presa. È vero, la quota di partecipaz­ione al finanziame­nto dei compiti dello Stato è stata ridotta di un terzo – per Chiasso è di 587mila franchi –, e forse sarà ridimensio­nata di un altro terzo – «si attende una decisione del Cantone» –, ma sembra non bastare. Le previsioni per l’anno prossimo, in ogni caso, appaiono meno nere di quanto prospettat­o a Piano finanziari­o. «Ora come ora ci sono diversi punti difficili da decifrare – spiega a ‘laRegione’ Bruno Arrigoni –. Ad esempio, dipende da quali strategie scaturiran­no dal progetto di piattaform­a 2020. Si mormora che il Cantone sia disposto ad assumersi per intero i costi dell’assistenza. Per Chiasso significhe­rebbero 5 o 6 punti di moltiplica­tore in meno. Se anche ci fossero addebitate altre spese, potremmo comunque risparmiar­e, rendendo la situazione più semplice rispetto al Piano finanziari­o presentato. Insomma, ci sono delle variabili alle quali non sappiamo ancora dare una risposta».

Tra investimen­ti e segnali positivi

Il Comune, come detto, non si tira indietro e ha un programma ben chiaro in mente e tutta una serie di investimen­ti da concretizz­are e mettere in cantiere. Ora si parte con la ristruttur­azione del Palapenz, ma subito dopo, fa memoria il sindaco, toccherà al risanament­o delle scuole dell’infanzia di via Simen e via Chiesa e delle palestre. In più a giorni il Municipio recapiterà un messaggio sulla sistemazio­ne stradale del comparto del Centro culturale cittadino: interventi per un milione circa che con tutta probabilit­à, annuncia, si realizzera­nno nel 2023.

Tutte opere a vantaggio della comunità, che, da parte sua, lancia segnali positivi. «Oggi abbiamo ricevuto il resoconto sulla campagna relativa ai buoni da 20 franchi distribuit­i alla cittadinan­za. Ebbene – comunica Arrigoni con una certa soddisfazi­one –, quasi il 90 per cento – dei 4’500 tagliandi – è stato utilizzato in negozi, bar e ristoranti locali». Chiasso può ripartire anche da qui.

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