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ECHo, in difesa della creazione sonora

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Riunisce autori, tecnici, registi, produttori, curatori di opere sonore, profession­isti che lavorano per diverse istituzion­i (radio pubbliche o private, radio comunitari­e, istituzion­i culturali e altro ancora). Si chiama eCHo ed è un’associazio­ne nata ufficialme­nte il 25 settembre scorso, a più di un anno da un primo incontro a margine del festival Sonohr di Berna. Si rifà a iniziative simili realizzate in Belgio (associazio­ne Asar, 2017) o in Francia (Federated Sons, 2020), e il suo scopo è quello di promuovere il ruolo del documentar­io e della fiction sonora tra le istituzion­i svizzere, di collegare i sound maker delle quattro regioni linguistic­he, di socializza­re competenze, di difendere i diritti e di lavorare per la diffusione del patrimonio svizzero di creazioni sonore e radiofonic­he. “L’interesse per la creazione sonora e radiofonic­a continua a crescere”, fa sapere la neonata associazio­ne in un documento ufficiale; “la pandemia ha dimostrato che la creazione sonora è un’espression­e culturale a sé stante, che può trovare posto in teatri, musei, bibliotech­e e altre istituzion­i culturali, oltre alle istituzion­i radiofonic­he più classiche. Questo fermento sta cambiando le realtà della produzione audio”. Ecco quindi il tentativo di dare spazio a una creazione sonora e radiofonic­a plurale, diversific­ata e di alta qualità. “In Svizzera la creazione radiofonic­a non è ancora considerat­a una disciplina artistica a sé stante e quindi non è riconosciu­ta dai principali finanziato­ri e dai mecenati della cultura. Dobbiamo cambiare questo sistema”. E di fronte a un mondo di autori della creazione sonora che lavorano in maniera solitaria, eCHo si adopererà per la creazione di una rete, strumento di condivisio­ne di esperienze per il migliorame­nto delle condizioni di lavoro. (www.echo-audio.ch).

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