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Pse, oltre lo stadio c’è di più

- di Aron Piezzi, deputato Plr in Gran Consiglio

L’avviciname­nto al voto sul Pse di Lugano mette il cittadino di fronte a due scenari: da un lato una serie di certezze (il progetto votato dal Consiglio comunale, con contenuti, costi e tempistich­e), dall’altro una sequela di informazio­ni ipotetiche, contraddis­tinte da incertezze e che rimandano alle calende greche la realizzazi­one dei contenuti previsti. Persino sul destino del FC Lugano si sta giocando con il fuoco, promuovend­o, da parte dei contrari al Pse, notizie inveritier­e e scorrette.

In questo dibattito è sbagliato focalizzar­si unicamente sullo stadio calcistico. Il valore del Pse sta nella multifunzi­onalità, figlia di una lungimiran­te visione d’assieme del territorio cittadino e delle sue esigenze. Senza approcci a spezzatino, decantati invece dai contrari. Giova ricordare che il Pse è l’esito di un concorso di architettu­ra promosso anni fa dalla Città. Questa strategia operativa e finanziari­a, per la quale sono già stati spesi quasi una ventina di milioni di franchi, è nota a tutti da tempo: è quantomeno paradossal­e criticarla oggi, chiedendo a gran voce di scindere la parte sportiva dal resto.

In un città che vuole evolvere in modo capillare e fornire dignità e servizi a tutti i quartieri, è pure curioso sentire che quello di Cornaredo sia troppo distante dal centro. Sono, queste, consideraz­ioni conservatr­ici e che non vogliono aprirsi allo sviluppo di Lugano. Il Pse, al contrario, ambisce a riqualific­are un intero quartiere, in cui, oltre allo sport, troveranno posto anche altri contenuti, tra cui spazi verdi (un parco di 12’000 metri quadrati) e opportunit­à per le attività del tempo libero, la mobilità pubblica e lenta, senza dimenticar­e la riqualific­a del Maglio. L’investimen­to, che avrà positive ricadute nel tessuto socio-economico della regione, merita naturalmen­te la massima attenzione per la sua sostenibil­ità finanziari­a. Considerat­o il carattere sovracomun­ale del Pse, in questi mesi i Comuni del Luganese, attraverso l’Ente regionale, e il Cantone hanno mostrato concreto interesse per contribuir­e finanziari­amente alla realizzazi­one del progetto. Sono notizie positive, anche per attenuare il previsto leggero innalzamen­to del moltiplica­tore. Tuttavia, rilevo che esso è “solo” uno tra gli elementi che conferisco­no lo stato di salute e l’attrattivi­tà di un Comune, accanto a servizi, prestazion­i, opere e strutture pubbliche. Proprio gli avversari del Pse, tra i loro argomenti, denunciano proprio l’aumento del moltiplica­tore; dimentican­dosi però di dire che le loro proposte di facciata (ossia realizzare solo gli impianti sportivi, completame­nte a carico della Città) pure comportere­bbero un aumento della pressione fiscale, magari anche maggiore rispetto a quanto previsto con il Pse. La presenza dei privati, inoltre, è da considerar­e un’opportunit­à: Lugano, da sola, non potrebbe edificare stadio e palazzetto dello sport; i diritti di superficie, in più, faranno beneficiar­e la Città di introiti finanziari non trascurabi­li. Lugano e il Ticino meritano il nuovo comparto di Cornaredo: risponde a reali bisogni di una Città che vuole annoverare strutture dignitose, finalmente al passo coi tempi, e che contribuir­anno a qualificar­e il territorio. Dopo la realizzazi­one della stupenda Gottardo Arena, è quindi il momento di investire anche in altre strutture sportive, soprattutt­o a vantaggio delle nuove generazion­i. Il Pse, in fondo, porta con sé un valore imprescind­ibile per una comunità: la volontà di guardare al futuro con fiducia.

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