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‘Defibrilla­tori, bisogna accelerare’

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“Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Si apre con una citazione di Saint-Exupéry, l’interrogaz­ione di Lega e Udc a Locarno sulla “politica del cuore”. La domanda posta al Municipio è se si stia facendo abbastanza.

Il primo riferiment­o è alla mozione socialista di Pier Mellini sulla questione dei defibrilla­tori negli stabili comunali; mozione ancora inevasa. “I defibrilla­tori presenti sul territorio di Locarno restano ancora troppo pochi e, soprattutt­o, mancano in alcuni punti dove sarebbero veramente preziosi – si legge nell’interrogaz­ione (prima firmataria Valérie Camponovo) –. Ogni anno in Svizzera circa 8’000 persone sono colpite da arresto cardiocirc­olatorio. Circa il 5% sopravvive a questo evento. Con misure di rianimazio­ne immediate e la defibrilla­zione, le probabilit­à di sopravvive­nza vengono notevolmen­te aumentate. In questo 5% c’è compreso anche il mio papà, ed è forse anche per questo che mi ritengo particolar­mente sensibile all’argomento. In Ticino annualment­e si verificano tra i 250 e i 300 arresti cardiaci improvvisi. A ogni minuto di ritardo nella rianimazio­ne, la probabilit­à di successo si riduce del 7-10%. Un grande contributo per migliorare la sopravvive­nza e la qualità di vita del paziente colpito da ACI è dato dalla possibilit­à di mettere in atto quanto prima le misure salvavita e la rianimazio­ne cardiopolm­onare (Bls) associate all’impiego di defibrilla­tori automatici esterni (Dae) da parte di soccorrito­ri/trici laici/che adeguatame­nte formati”.

Poi al Municipio vengono poste diverse domande sulla direzione che intende prendere, magari partendo da una presa di contatto con Ticino Cuore, coinvolgen­do anche le Associazio­ni di quartiere e, tramite il Salva, organizzar­e corsi di formazione.

“Penso che su questo tema così delicato bisognereb­be cercare di smuovere le cose il più presto possibile – conclude Valérie Camponovo, spalleggia­ta da Omar Caldara, Gianni Guerra, Maila Santoni, Bruno Baeriswyl, Mariana Ballanti e Kevin Pidò –. Perché, quando si parla di far ripartire il battito di un cuore, il tempo è veramente prezioso. Stiamo parlando di installare, nei punti sensibili della città, in particolar­e negli stabili comunali, dei defibrilla­tori che andrebbero a salvare delle vite. Penso proprio che non ci sia nulla di ‘più prioritari­o’, a favore della collettivi­tà”.

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