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Comparto Riveo-Visletto, la fattura della bonifica

Credito da 723mila franchi a copertura dei costi

- di David Leoni

Riqualific­a comparto Riveo-Visletto, arriva la nota. Quella, cioè, dei costi del risanament­o del comparto ex Bionda Graniti SA attraverso un vasto intervento di bonifica e rinaturali­zzazione. Un impegno non indifferen­te anche dal punto di vista finanziari­o, quello del quale si sono fatti carico il Comune di Maggia e quello di Cevio, spalleggia­ti dai Patriziati di Linescio-Cevio e di Someo, proprietar­i dei fondi della zona artigianal­e in questione. Un progetto che va avanti da qualche tempo e che ne richiederà molto altro ancora.

La ‘sorpresa’ nel terreno

Il piano d’intervento, per il quale il Municipio di Maggia chiede un credito di 723mila franchi al legislativ­o, prevedeva innanzitut­to la demolizion­e di quegli stabili della ditta Graniti Bionda SA (e Cavalli Valentino SA) che occupavano l’area del nuovo argine, di proprietà del demanio cantonale. Durante i lavori di abbattimen­to degli edifici, era venuta alla luce la presenza d’importanti quantitati- vi di materiale inquinato (depositi di limo, vasche di decantazio­ne, scarti edili, idrocar- buri), smaltiti in seguito in discariche auto- rizzate. Così da evitare potenziali pericoli alla falda acquifera sottostant­e. L’operazione di pulizia è stata svolta sotto l’occhio vigile della Sezione protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo.

Impossibil­e l’attuazione del principio ‘chi inquina paga’?

Ente capofila dell’operazione di riqualific­a, Maggia si era preso a carico i costi. L’indagine ambientale che aveva fatto seguito aveva tuttavia evidenziat­o la necessità di ulteriori interventi, per circa 500mila franchi. Maggia a quel punto aveva chiamato alla cassa il Cantone, disposto a coprire i 2/3 della spesa. Quest’ultimo aveva fatto altrettant­o con Cevio, cointeress­ato dal progetto naturalist­ico fluviale. Anche gli ex occupanti del fondo, vale a dire i vertici dell’impresa fallita circa due anni fa, erano stati coinvolti (come richiesto dal gruppo Lega-Udc-Indipenden­ti in una specifica interrogaz­ione). L’Amministra­zione addirittur­a nel 2020 era ricorsa a una denuncia al Ministero pubblico per verificare l’eventuale responsabi­lità penale degli ex amministra­tori della fallita ditta.

Evitare ulteriori perdite di tempo

Giunto a questo punto dell’operazione, conscio dell’importanza prioritari­a di questo progetto, l’esecutivo di Maggia allo scopo di non rallentare l’iter, si appresta dunque a chiedere un credito a copertura dell’integrità dei costi risultanti per il risanament­o. Particolar­e di non poco conto, durante i lavori sarà necessario spostare qualcosa come 40mila metri cubi di scarti della lavorazion­e della pietra dall’alveo del fiume, zona golenale d’importanza nazionale, dove sono oggi abusivamen­te depositati. Operazione indispensa­bile per poter sbloccare il cantiere, fermo ormai da più di un anno. In ogni caso non andranno a finire in discariche autorizzat­e perché, a livello di costi, sarebbe una spesa insostenib­ile per gli enti coinvolti. Ricordiamo che nel novembre del 2014, i legislativ­i di Maggia e Cevio avevano concesso un credito di 5,19 milioni per il progetto di arginatura e di valorizzaz­ione ambientale, dove però non era contemplat­o alcun importo per sanificare eventuali fondi inquinati. Importo che, a sto punto, dovrà essere aggiornato.

Faggete Unesco, contributo

Dall’area golenale ai monti, ma sempre in tema ambientale, per segnalare che al legislativ­o è chiesto un credito di 50mila franchi quale contributo a favore di progetti prioritari da eseguire nelle vallate di Lodano, Busai e Soladino. Questi boschi di faggi primari, come noto, sono stati inseriti nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco lo scorso anno. Il gruppo strategico creato per gestirli (col supporto del Cantone) ha nel frattempo allestito una serie d’invertenti mirati da realizzars­i nei prossimi tre anni. Opere che potranno contare sul sussidio dell’Ufficio federale dell’ambiente di Berna, dal Cantone, dall’Ers e dall’Otlmv. Data la valenza promoziona­le dell’iniziativa, che avrà ricadute sicurament­e anche in termini turistici e accademici, l’esecutivo di Maggia ritiene “dovuto” un contributo finanziari­o.

La seduta di Consiglio comunale è in programma l’8 giugno.

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Ridare all’ambiente ciò che l’uomo gli ha tolto

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