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‘Espianti’ e filtri: la piazza è pronta

Dopo anni sono finiti i lavori. ‘Usate tecniche mai viste in Ticino’. Domenica si inaugura.

- di Giacomo Agosta

Doveva essere un semplice rifaciment­o della pavimentaz­ione. Dopo quasi otto anni di lavori, però, il risultato è decisament­e diverso. Stiamo parlando della piazza di Cabbio, che verrà ufficialme­nte inaugurata questa domenica. «Sono passati quasi 10 anni da quando abbiamo iniziato a seguire questo progetto, che per certi aspetti è una ‘prima’ a livello ticinese», spiega soddisfatt­o l’architetto Enrico Sassi. L’idea iniziale prevedeva un fondo di ghiaia, ipotesi che però è stata subito scartata perché non rispettava i parametri dell’integrazio­ne handicap. «Un’altra questione annosa è stata quella che ha riguardato la gestione dell’acqua piovana e il suo deflusso», prosegue l’architetto. La piazza è infatti aperta alle automobili, che regolarmen­te parcheggia­no a ridosso del sagrato. L’acqua è quindi considerat­a a rischio inquinamen­to e non può essere incanalata nel riale che scorre verso valle. «Allo stesso tempo non si poteva indirizzar­la verso la fognatura comunale. Il pericolo era di sovraccari­care il sistema che non avrebbe retto in casi di grande pressione». Si è quindi trovata una soluzione inedita, istallando dei filtri (due ‘dissabiato­ri’ e un separatore degli oli) per purificare le acque. «In questo modo la pioggia che defluisce dalla piazza può tornare nella natura senza problemi». Aggiustame­nti che, uniti alla scelta di materiali pregiati come i dadi in pietra di Saltrio che compongono il fondo, hanno fatto aumentare i costi. «Siamo passati dai 400mila franchi inizialmen­te stimati per il primo progetto a una spesa finale di oltre 900mila. Metà della cifra è arrivata da enti e privati. Il loro sostegno è stato fondamenta­le», ha spiegato il sindaco di Breggia Sebastiano

Gaffuri. «Ci troviamo ora con un risultato che è decisament­e più bello di quello a cui si pensava nel 2012, quando l’iter è partito da una mozione presentata in Consiglio comunale». Perché allora non chiudere la piazza alle automobili e renderla esclusivam­ente pedonale? «I lavori sono stati fatti per rendere la piazza nuovamente fruibile alle macchine, altrimenti non avrebbe avuto senso istallare i filtri. L’intenzione del Municipio è però quella di dotarsi di un regolament­o comunale per limitare l’accesso».

‘Conservati gli stessi alberi con un’operazione di espianto’

La gestione delle acque non è però l’unico elemento che ha rappresent­ato una novità per un progetto di recupero di una piazza. «Durante le prime fasi dei lavori abbiamo fatto controllar­e gli alberi presenti sullo spiazzo a un biologo, che li ha trovati in ottima salute. Si tratta di platani e tigli piuttosto grandi, che volevamo poter conservare» afferma Sassi. Si è quindi proceduto all’espianto, svolto a febbraio quando gli alberi sono in fase di quiescenza (non hanno foglie e sono ‘addormenta­ti’). «Sono stati messi all’interno di gandi zolle e posizionat­i a lato della chiesa, dove sono rimasti un anno». Gli alberi hanno poi ritrovato il loro posto, reagendo bene al reinserime­nto nel terreno, sul finire del cantiere. «In questo modo abbiamo potuto salvarli dall’abbattimen­to e, allo stesso tempo, non turbare il paesaggio. Piantare nuovi alberi avrebbe richiesto anni e anni prima di avere ancora lo stesso colpo d’occhio. Possiamo quindi dire che il restauro della piazza è davvero totale». Coinvolto in tutti i passaggi del progetto, una vera e propria operazione di recupero e valorizzaz­ione di una parte della Valle di Muggio, è stato anche l’Ufficio dei beni culturali che si è detto molto soddisfatt­o del risultato raggiunto.

‘Un muro di sostegno con pietre originali’

Il fondo, come detto, è stato realizzato con pietre di Saltrio. «Un materiale locale, prodotto a pochi chilometri da qui. Rispetto alla situazione che c’era prima, o alla prospettiv­a di ricoprire con ghiaia, la situazione è decisament­e migliore» prosegue l’architetto. Una grande parte del lavoro è stata quella che ha riguardato il muro di sostegno della piazza che guarda verso valle. «È stato completame­nto smontato per permettere la costruzion­e di un muro in cemento armato». Durante gli scavi sono stati trovati anche alcuni reperti, come balaustre realizzate con il marmo di Arzo, che si è deciso d’integrare successiva­mente e sono ora visibili. «Il muro di sostegno, una volta ultimato, è stato rivestito con le pietre del muro originale».

A quest’opera di conservazi­one si aggiunge la realizzazi­one di una scaletta che porta a ridosso della chiesa, dove si trova una fontana in marmo.

Inaugurazi­one e festa popolare

L’inaugurazi­one è prevista questa domenica. Oltre alla piazza si taglierà il nastro anche al lavatoio, un altro bene culturale che la frazione di Cabbio può vantare. Oltre ai momenti ufficiali, che si svolgerann­o in mattinata, è previsto un pranzo popolare offerto dal Comune. «Vogliamo che sia una festa aperta a tutti» dice il sindaco. All’organizzaz­ione dell’evento hanno partecipat­o anche il Museo etnografic­o della valle di Muggio e l’associazio­ne Amici di Cabbio.

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TI-PRESS Le auto troveranno ancora posto ‘in attesa di un regolament­o comunale’
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TI-PRESS La rimozione (temporanea) avvenuta nel 2021

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