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‘Altro che terza corsia A2 Prima viene l’ambiente’

La Stan si dice contraria: ‘Cambiamo prospettiv­a’

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Non è creando una terza corsia autostrada­le (da usare nelle ore di punta) che si scioglie il nodo del traffico. Anche la Stan, la Società ticinese per l’arte e la natura, ne è convinta. E dichiara quindi tutta la sua contrariet­à al potenziame­nto dell’A2 tra Lugano sud e Mendrisio e, in generale, all’ampliament­o delle strade nazionali. È giunto il tempo, si fa capire per voce del presidente Tiziano Fontana nelle osservazio­ni recapitate a Berna, di un “cambiament­o di prospettiv­a”. Insomma, gli “obiettivi ambientali, di tutela del paesaggio e di protezione del clima” devono avere la precedenza sulle opere viarie. In effetti, fa notare Fontana, “il Luganese e il Mendrisiot­to sono le due regioni più inquinate della Svizzera, con l’esposizion­e della popolazion­e a valori oltre la soglia legale di numerosi inquinanti dell’aria. Vi è quindi una grave inadempien­za del Consiglio federale nella risoluzion­e di questi problemi, che saranno aggravati dall’aumento di traffico conseguent­e alla costruzion­e della seconda galleria autostrada­le del San Gottardo”. Il progetto PoLuMe, un intervento da quasi 2 miliardi di franchi firmato da Ustra e anticipato al 2030, aumentando le capacità di transito, si ribadisce in una nota, farà crescere anche traffico e inquinamen­to. C’è poi un altro aspetto che alla Stan sta a cuore. Nuove strade significa altresì consumo del suolo. Tutto ciò, si osserva, “deve trovare un limite”, poiché vi è il dovere, da parte dell’autorità federale, di impegnarsi “per la conservazi­one duratura delle basi naturali della vita’”. Giunti a questo punto occorre percorrere altre vie: “Devono essere potenziate tutte le misure alternativ­e per ridurre il traffico durante le ore di punta: il trasporto aziendale, le auto condivise, i posteggi alle frontiere da incentivar­e anche con vantaggi finanziari”.

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TI-PRESS Cresce il fronte dei ‘no’

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