laRegione

Uno Stato sano, per il futuro dei giovani

- di Nicola Camponovo, Lugano

Il prossimo 15 maggio voteremo il decreto legislativ­o concernent­e il pareggio dei conti, che vuole porre un freno al continuo aumento delle spese del Cantone. La realtà: la ricerca di un equilibrio, concetto tanto contabile quanto dovere morale, lo ritroviamo in più aspetti della nostra vita. “Risparmiar­e quando si può per soffrire meno quando serve” è un concetto che ritroviamo in genitori e imprendito­ri. Lo Stato ne assimila lo spirito: dover guardare al proprio ruolo, alle proprie entrate e soprattutt­o alle proprie uscite con occhio critico. Un esercizio di equilibris­mo non indifferen­te; che appare però giusto. Il decreto propone una soluzione ragionevol­e mediante un freno all’aumento delle spese. In altre parole, non si pretende di togliere prestazion­i sociali, sanitarie e scolastich­e ma bensì di introdurre un tassello di oculatezza nelle finanze pubbliche. È così che troviamo nuovamente rilevanti comuni denominato­ri: equilibrio e sostenibil­ità. Quest’ultimo – e tanto discusso – concetto non deve essere unicamente uno slogan, talvolta meramente ambientali­sta, ma assumere oggi i canoni della responsabi­lità intergener­azionale intesa come la necessità, o meglio il dovere, di non gravare sulle successive generazion­i con uno Stato finanziari­amente non sano. Tutti noi dobbiamo ammettere che vi sia giustament­e un contratto sociale incentrato sul bilanciame­nto tra crescita economica e benessere della popolazion­e dove per esempio, i servizi pubblici permettano a tutti l’accesso a un’educazione di qualità e dove nessuno viva nella paura di ammalarsi. Da giovane, sono convinto che uno Stato senza socialità non possa definirsi veramente sano ma mi chiedo come uno Stato non sano possa permetters­i – in maniera sostenibil­e – crescita, socialità e benessere. Ora e in futuro.

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