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Il ‘noncelodic­ono’ di Moni Ovadia

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“Trafficand­o nella rete ho scoperto questo”. Quando siamo al bancone d’un bar e qualcuno esordisce in questo modo, sappiamo già cosa fare: darcela a gambe per schivare l’ennesima filippica complottis­ta, che si parli di vaccini, guerra o forma della Terra. Impresa più difficile se ci si trova seduti a teatro e sul palco c’è un altro degli invitati al dibattito di ChiassoLet­teraria, il venerando Moni Ovadia. Il quale è partito proprio così la sera del 2 maggio, in occasione della serata ‘Pace proibita’ organizzat­a da Michele Santoro a Roma (con diffusione su ByoBlu, sedicente ‘tivù dei cittadini’, costola della ‘controinfo­rmazione’ grillina, testata multimedia­le cara a No Vax e affini, che ha presentato lo spettacolo come un’occasione per “alzare il velo dell’ipocrisia dal racconto del conflitto in Ucraina per fermare un’altra narrazione unica, l’ennesima”). “Trafficand­o nella rete” l’attore/musicista/autore poliglotta – brillante interprete della tradizione culturale ebraica – ha scoperto un testo della giornalist­a Lara Logan, proprio il tipo di articolo caro a quelli che “noncelodic­ono”. Citando la paladina dell’estrema destra americana – cacciata perfino da Fox News per avere paragonato lo stratega della lotta al Covid Anthony Fauci a Mengele – sul Battaglion­e Azov, Ovadia ha imbastito una caotica intemerata per rivelarci che: i nazisti ucraini sono tantissimi­ssimi; gli Usa e la Nato finanziano i nazisti; è per sfuggire ai nazisti che la Crimea ha votato l’annessione alla Russia (un surreale 95% di sì ottenuto sotto l’occupazion­e militare e la cui validità è negata dalla maggioranz­a dei Paesi). Poi è decollato in un parallelo acrobatico tra gli anni del banderismo e oggi, come da lectio moscovita, ribadendo il coinvolgim­ento degli Usa nell’armare “i discendent­i degli ucronazist­i che collaborar­ono con le Ss”. Che poi – ci dice Ovadia con un tono tra il profetico e l’incazzerec­cio – non è così strano che Zelensky, seppur ebreo, flirti coi nazisti: lo si sarebbe già visto con quei presunti ebrei che servivano nella Wehrmacht e nelle Ss, come l’architetto della Soluzione finale Reinhard Heydrich (voci mai confermate, quelle sui bisavoli ebrei della buonanima, ma l’attore spiega di averlo letto “su un libro Newton Compton” sicché state sereni).

Ovadia sdogana così Logan, “un esempio di quello che è il giornalism­o anglosasso­ne”, mentre quelli italiani “sono sempliceme­nte velinari su ordine del governo degli Stati Uniti d’America”. La stessa Logan secondo la quale sarebbe stata la ricca famiglia ebrea dei Rothschild a finanziare Charles Darwin affinché sviluppass­e la teoria – ovviamente giudicata fasulla – dell’evoluzione, mentre Zelensky si dedichereb­be all’occultismo e Putin “si frappone tra noi e il Nuovo Ordine Mondiale”, ennesima teoria del complotto ispirata agli altrettant­o fasulli Protocolli dei Savi di Sion. Non stupisce che per queste tesi Logan si sia meritata il plauso e la condivisio­ne da parte del Cremlino. Stupisce semmai che un cantore dell’ebraismo del calibro di Ovadia si metta nelle mani di un soggetto in odore di antisemiti­smo, pur di sostenere a tutti i costi la tesi della guerra ‘americana’ e col rischio che qualcuno si faccia piacere la ‘denazifica­zione’ di Putin. Ma non date retta a noi velinari.

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