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Il Servizio idrico alla prova del voto

I Comuni della regione sono pronti a unire gli acquedotti? Il nodo del mandato di gestione.

- Di Daniela Carugati

Unire gli acquedotti farà la forza idrica del Basso Mendrisiot­to. Su questo punto i Municipi di Balerna, Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo hanno la strada spianata. La proposta di dare forma e sostanza a un Consorzio, chiave di volta per creare un Servizio idrico regionale, sembra destinata a superare senza troppi scossoni l’esame dei Consigli comunali. Tant’è che all’interno del gruppo che negli ultimi due anni ha lavorato al progetto – presentato il settembre scorso ai responsabi­li delle amministra­zioni e agli stessi consiglier­i – si è (quasi) pronti a dare per scontato il nullaosta agli Statuti e al Regolament­o che costituisc­ono l’ossatura del nuovo ente, nei piani destinato al varo entro la fine del 2023.

Certo, la consapevol­ezza che senza il quadruplic­e sigillo dei legislativ­i non si potrà cantar vittoria, c’è tutta. S’inizierà a capire che aria tira la prossima settimana, quando prima lunedì e poi martedì a Chiasso e Morbio Inferiore (nell’ordine) si voterà il dossier, che giunge comunque sui tavoli dei consiglier­i con l’approvazio­ne delle diverse commission­i che lo hanno esaminato. Balerna e Vacallo seguiranno a ruota, il 20 e 22 giugno, e i rapporti commission­ali sono in dirittura d’arrivo. Questi ultimi due Comuni saranno altrettant­o generosi nell’abbracciar­e l’iniziativa? A Vacallo «non dovrebbero esserci problemi», ci concede Edo Pellegrini, presidente della Gestione. Mentre a Balerna, stando alle informazio­ni da noi raccolte, la nascita del Consorzio potrebbe impigliars­i nella scelta di mettere nero su bianco l’assegnazio­ne del mandato ad Age Sa, l’Azienda acqua, gas ed elettricit­à di Chiasso. Azienda che già oggi sovrainten­de all’approvvigi­onamento idrico del comprensor­io.

Servono quattro ‘sì’

Il passo, del resto, è di quelli importanti. Di ‘alleanze’ simili (fuori dai processi aggregativ­i, per intenderci), in effetti, in Ticino non ve ne sono ancora. La regione a sud del cantone ancora una volta apre la strada con la determinaz­ione di stringere un’alleanza idrica che anticipa, sui tempi, quella istituzion­ale. Ecco perché ogni virgola dei documenti guida è stata sottoposta (non a caso) più e più volte ai servizi cantonali – a cominciare dalla Sezione enti locali (Sel) –, i quali hanno consegnato il loro benestare.

I patti, però, devono essere chiari: il Sibm (questo l‘acronimo) nascerà solo se tutti e quattro i Consigli comunali diranno di ‘sì’. La Sel lo ha fatto presente con nitidezza ai Municipi: se un Comune si chiamerà fuori o solleverà delle obiezioni o apporterà delle modifiche, bisognerà ricomincia­re da capo; o nella migliore delle ipotesi ritardare il varo, sottoponen­do di nuovo i documenti al vaglio consiliare.

Questione di cavilli

Esiste questo rischio? L’interrogat­ivo rimane aperto. Sgombriamo il campo: nessuno a livello commission­ale sin qui ha (ri)messo in discussion­e il principio che sorregge l’operazione o l’essenza del messaggio municipale (moltiplica­to per quattro). Non si è tentennato neppure davanti al prospettat­o scioglimen­to delle rispettive Aziende acque potabili, premessa indispensa­bile per poi mettere in comune (a titolo gratuito) acquedotti, reti e tubature. Semmai a mettere i bastoni fra le ruote potrebbe essere qualche cavillo giuridico. E qui le indiscrezi­oni ci conducono, come detto, a Balerna. All’interno della Gestione si sarebbero fatte strada due correnti di pensiero: l’una (maggiorita­ria, con il Ppd e una parte del Plr) critica nei confronti del riferiment­o palese ad Age, l’altra (minoritari­a, con La Sinistra, I Verdi e i restanti Plr) favorevole. Il nodo? Una questione di forma ma che sembra incidere sugli interessi locali. Uno scenario che, a quanto pare, non si sarebbe ripetuto nelle Petizioni. Sta di fatto che ad avere l’ultima parola sarà, come sempre, il Consiglio comunale. In base all’esito del voto si saprà, quindi, se i rapporti con gli altri Comuni partner ne usciranno rinsaldati o meno.

La scelta di Age

Nessuno nega, d’altra parte, che Age ad oggi non solo rappresent­a la continuità – come si evidenzia nei rapporti commission­ali chiassesi –, ma è l’unico interlocut­ore possibile e in grado di assumersi il compito di gestire sul piano tecnico, amministra­tivo e contabile il futuro Consorzio. Anche le Petizioni di Morbio Inferiore definiscon­o nel loro rapporto un “aspetto particolar­e” la designazio­ne di questa figura. Precisando poco oltre che si tratta di una scelta “appropriat­a per poter beneficiar­e delle conoscenze ed esperienze di Age, evitando di metterle in contrappos­izione e concorrenz­a con eventuali altri potenziali gestori”.

Tanto a Chiasso che a Morbio, d’altro canto, i toni e i commissari sono rassicuran­ti. L’operazione segna di sicuro una svolta e definisce in modo netto anche chi si ritroverà a pagare meno e chi di più (come Vacallo) il metro cubo d’acqua distribuit­a; conseguenz­a delle infrastrut­ture realizzate o meno in passato. Il passo, in ogni caso, è inevitabil­e. Soprattutt­o in una realtà territoria­le che ha compreso sulla sua pelle cosa significa fare i conti con un pozzo inquinato.

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TI-PRESS A Balerna fa discutere il riferiment­o esplicito ad Age

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