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Vlasov contro Mäder sulle strade d’Elvezia

Tour de Suisse al via, il russo punta alla doppietta

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Alexander Vlasov ha una missione da compiere. Dopo aver trionfato al Romandia nel mese di maggio, il ventiseien­ne russo in forza alla Bora vuole ripetersi anche sulle strade del Tour de Suisse, che scatta domani da Küsnacht, nel canton Zurigo. Un exploit, quella della doppietta nelle due corse a tappe su suolo elvetico, che era riuscito per l’ultima volta a Pascal Richard, nell’ormai già lontanissi­mo 1994. Attorniato da uomini di qualità in un gruppo già rodato, Vlasov troverà sulla sua strada otto tappe che sembrano terreno ideale per tentare l’impresa, pur se la cronometro piazzata all’ultimo giorno nel Principato del Liechtenst­ein, dal profilo interament­e pianeggian­te, avrà ben altre caratteris­tiche di quella che aveva affrontato al Romandia tra Aigle e Villars. Vlasov, inoltre, sa che la Ineos di Geraint Thomas, Adam Yates e, soprattutt­o, un ambizioso Remco Evenpoel non gli renderà la vita facile. Anche se è possibile che il principale avversario per il passista di Vyborg sia uno svizzero, quel Gino Mäder che si era piazzato subito alle sue spalle al Tour de Romandie, e che si annuncia come uno dei ciclisti che in futuro saranno sempre da tener d’occhio nei grandi giri, dopo aver già dato prova della sua polivalenz­a nel 2018 sulle strade di un Tour de l’Avenir vinto da Tadej Pogacar, e dove il venticinqu­enne bernese si era piazzato terzo. Tuttavia, se lo sloveno non ha poi tardato a farsi notare anche tra i profession­isti, la parabola ascendente dell’elvetico sembra essere meno impression­ante. Anche se l’anno scorso Mäder era riuscito più volte a fornire ottima impression­e, sia grazie a un buon Giro della Svizzera, sia grazie al successo di tappa colto al Giro d’Italia. Il secondo posto al Romandia, però, rimane il suo piazzament­o più significat­ivo. «In quell’occasione ho dimostrato di saper sopportare la pressione anche in qualità di leader della mia squadra» dice il riccioluto corridore in forza alla Bahrain. Dopo essere riuscito ad assicurars­i il secondo posto grazie al podio centrato in occasione della cronometro di Villars, dove si era piazzato addirittur­a terzo, suo miglior risultato in carriera in una gara contro il tempo. «Non ero mai riuscito ad andare così in fretta e per così tanto tempo – aggiunge Mäder –. Sono riuscito a non accusare più tutta quella pressione che avevo avvertito l’anno prima alla Vuelta».

Da giovedì una tre giorni in Ticino

Oltre a Mader, saranno una ventina i corridori elvetici in lizza in una settimana di tappe davvero intense, per un totale di 1’343 chilometri in bici da Küsnacht, appunto, fino a Vaduz. Con una puntata in Ticino di tre giorni: dapprima per la tappa interament­e a sud delle Alpi, tra Ambrì e Novazzano (giovedì), più le due partenze da Locarno a Moosalp (venerdì) e ancora da Ambrì verso Malbun (sabato).

Se saprà sfruttare al meglio le sue potenziali­tà in quegli otto giorni di corsa, Gino Mäder avrà la sua da dire. «In tal caso, sono convinto che riuscirò a essere con i migliori: l’anno scorso so di aver fatto un passo avanti, e quest’anno sento di avere fatto lo stesso. È tranquilli­zzante – conclude il bernese –, ed è la dimostrazi­one che sono sulla strada giusta».

Gli altri rossocroci­ati più attesi sono Stefan Küng e Stefan Bissegger, finiti a loro volta tra i vincitori di tappa della scorsa edizione, oltre a un Marc Hirschi che sembra ancora alla ricerca delle migliori sensazioni. Ma che ieri ha finalmente potuto festeggiar­e il suo primo trionfo di questo 2022, lasciandos­i tutti alle spalle al Giro di Argovia sulle strade di Gippingen.

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KEYSTONE Il bernese: ‘So di essere sulla strada giusta’
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KEYSTONE Aveva già vinto il Romandia

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