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Il Tour de Suisse parla inglese

Stephen Williams vince allo sprint la prima frazione con partenza e arrivo a Küsnacht

- Di Stefano Marelli

Mattatore della prima frazione è stato il caldo torrido, che ha tormentato i corridori lungo tutti i 178 km con partenza e arrivo a Küsnacht, con continui scolliname­nti fra la famosa Goldkueste – sul lago di Zurigo – e le rive del Greifensee. E probabilme­nte è stata proprio la temperatur­a tropicale a togliere a Gino Maeder e altri favoriti, nel momento decisivo, l’energia necessaria a rimanere aggrappati ai migliori di giornata.

L’elvetico è giunto così al traguardo con quasi 1 minuto di ritardo, al pari del colombiano Daniel Martinez e del francese Thibaut Pinot. Sempre meglio di Tom Pidcock, a ogni modo: il britannico ha accusato infatti addirittur­a 1’29.

Sul gradino più alto del podio della prima frazione del Tour numero 85 è salito il 26enne Stephen

Williams, outsider che fin qui non aveva mai vinto nulla nell’ambito del World Tour. Il suo successo più prestigios­o è stato infatti il Giro di Croazia lo scorso anno (classifica finale). Il britannico della Bahrain, allo sprint, è emerso con perentoria prepotenza ed è riuscito a beffare il tedesco Schachmann (Bora) e il danese Kron (Lotto). A movimentar­e la prima tappa ci hanno pensato sette uomini che hanno dato vita a una fuga che, a un certo punto, si poteva pensare che giungesse fino in porto, come ogni tanto succede alle cosiddette fughe-bidone. Ma gli inseguitor­i, una volta resisi conto del possibile pericolo (4 minuti di ritardo), hanno serrato le fila, organizzan­do una rincorsa che, pian piano, ha risucchiat­o tutti i fuggitivi. Fra questi, menzione speciale per Simon Vitzthum: il ventisette­nne di Arbon è stato l’ultimo ad arrendersi quando al traguardo mancavano meno di 7 km, ed è stato senz’altro il più combattivo dell’intera frazione. Una volta ricompatta­to il gruppo, a scattare sono stati il russo Vlasov – vincitore del Romandia – e il belga Evenepoel, trionfator­e nella Liegi. Allo striscione finale mancavano un paio di chilometri, ma la loro azione non è stata in grado di creare il vuoto, e non è nemmeno durata molto. Invece di andarsene via di forza per giocarsi il successo in uno sprint a due, hanno infatti tattichegg­iato troppo, permettend­o al gruppo di ricucire lo strappo poco prima dell’arco che segnalava gli ultimi 500 metri. A quel punto, a disputarsi la vittoria in volata su un falsopiano discendent­e c’erano una quindicina di corridori. A spuntarla è stato come detto il britannico Williams, senz’altro fra i meno attesi. L’uomo della Barhain ha però vinto meritatame­nte, sviluppand­o al momento giusto i colpi di pedale risolutivi. Forse ha goduto di troppa libertà, e lui è stato bravo ad approfitta­rne e infilare nel carniere tappa e maglia, regolando gente del calibro di Pozzovivo, Yates, Fuglsang, Thomas ed Evenepoel.

Gli svizzeri

Buoni segnali sono giunti da Marc Hirschi, che ha mostrato di avere la gamba buona. Il bernese, vincitore pochi giorni fa a Gippingen, ha chiuso ai piedi del podio. Non ci fossero così tante salite in cartellone, potrebbe fare un pensierino alla classifica generale, ma è più probabile che il bernese punti a lasciare inciso il suo nome su qualche successo di tappa. Del resto, sarebbe ora: al Tour de Suisse non ha mai vinto. Buone cose ha fatto anche Stefan Kueng, che tornava alle competizio­ni dopo la pausa seguita al suo terzo posto alla Roubaix di metà aprile. Abbiamo visto il turgoviese addirittur­a tentare un attacco sulla salita conclusiva, il che fa davvero ben sperare per i prossimi giorni. Allo sprint ha sbagliato qualcosa, e gli è toccato accontenta­rsi del settimo posto finale. Il più deludente fra gli svizzeri, come detto, è stato Gino Maeder, sulle spalle del quale poggiano probabilme­nte le più grandi aspettativ­e per la classifica finale. Il nativo di Aigle ha chiuso soltanto 37°, staccato come detto di quasi 1 primo.

La seconda tappa, oggi, porterà i corridori da Küsnacht a Aesch, nel Canton Basilea Campagna. 199 km con 1 GPM di terza categoria e 2 di seconda, fra cui lo Challpass, posto a meno di 20 km dal traguardo.

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KEYSTONE Primo successo nel World Tour
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KEYSTONE Arriverà la prima gioia al TdS?

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