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La discografi­a perde Piero Sugar

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Una famiglia-impresa, tra le poche rimaste in Europa, che ha saputo crescere investendo capitale e tecnologie, entusiasmo e competenze nel mondo della musica, attraversa­to da cambiament­i epocali: la dinastia Sugar perde Piero, figlio di Ladislao e padre di Filippo, il figlio avuto da Caterina Caselli. Piero Sugar è morto sabato notte nella sua casa di Milano, città nella quale era nato nel 1937. La passione per la musica l’aveva ereditata da papà Ladislao, fondatore della Melodi e di Messaggeri­e Musicali, che arrivò a gestire la Cgd dopo averne acquisito una partecipaz­ione al 50% da Teddy Reno e poi il controllo totale, nel 1959: nacque così la Cgd-Sugar.

Entrato nell’azienda paterna negli anni Sessanta – quelli della vittoria di Gigliola Cinquetti a Sanremo con ‘Non ho l’età’ (1964) – Piero ne sarebbe diventato in seguito amministra­tore delegato, guidandola con successo, affiancato dalla moglie Caterina Caselli. I due si erano conosciuti ancora ventenni: era stato Ladislao Sugar a notare la Caselli al Piper di Roma, nel 1965, e a farle incidere l’anno dopo la hit ‘Nessuno mi può giudicare’. Nel giugno 1970 il matrimonio tra Piero a Caterina, l’anno dopo la nascita del figlio Filippo.

Nel 1989, l’ex ‘casco d’oro’ Caselli, dedicatasi a tempo pieno alla musica da produttric­e e talent scout di grande fiuto, aveva fondato la Insieme-Sugar, poi Sugar, che può oggi contare su Andrea Bocelli, Malika Ayane, Negramaro, Raphael Gualazzi, Madame, Motta, Sangiovann­i. ANSA

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