Contagi da epatite C, anche l’Appello condanna l’Eoc
Ente ospedaliero responsabile di lesioni colpevoli gravi
L’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) dovrà pagare una multa di 60’000 franchi per il contagio da epatite C avvenuto all’Ospedale Civico di Lugano nell’ambito dell’esecuzione di esami Tac. La Corte di appello e di revisione penale composta dai giudici Angelo Olgiati (giudice presidente), Manuela Frequin Taminelli e Attilio Rampini (giudici a latere) ha confermato la condanna per il reato di lesione colpose gravi per carenze organizzative inflitta in primo grado all’Ente ospedaliero. Il processo del 13 maggio 2022 di fronte alla Carp è stato il quinto della infinita vicenda giudiziaria, iniziata nel 2016 con la condanna da parte dell’allora pretore penale Siro Quadri (oggi giudice del tribunale penale cantonale) per fatti con protagonisti quattro pazienti avvenuti il 19 dicembre del 2013.
Il contagio, stando a quanto appurato, è stato originato da un errore medico di un operatore sanitario del nosocomio luganese, la cui identità è tuttora ignota, che nell’ambito di un esame di Tomografia assiale computerizzata (Tac) ha riutilizzato la stessa siringa per iniettare la soluzione fisiologica ai pazienti da uno stesso flacone sterile: il virus è stato quindi trasmesso a quattro persone in quanto il primo paziente era affetto da epatite C. I giudici hanno confermato le richieste di pena del procuratore pubblico, Moreno Capella. Da noi interpellato per sapere se vi sarà un nuovo ricorso all’istanza superiore dopo questa ennesima condanna inflitta dalla Corte di appello e revisione penale, lo studio dell’avvocato Mario Molo, rappresentante legale dell’Ente ospedaliero cantonale che si batte sin dall’inizio della vicenda per il proscioglimento, ha fatto sapere che diramerà a breve un comunicato stampa.