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Ps e Verdi uniti e forti!

- di Adriano Venuti, vicepresid­ente del Partito Socialista

Nel 2019, grazie alla possibilit­à di congiunger­e le liste elettorali, è stato avviato un importante processo di avviciname­nto e di collaboraz­ione tra il Partito Socialista, I Verdi del Ticino e altre forze progressis­te del Canton Ticino. Questa unità d’intenti, basata sulla condivisio­ne d’ideali comuni, ha permesso di raggiunger­e un importante risultato alle ultime elezioni federali. Per la prima volta un’esponente dei Verdi è stata eletta al Consiglio nazionale e per la prima volta una donna, e una socialista, è stata eletta al Consiglio degli Stati. A loro si aggiunge anche la conferma di un seggio socialista al Nazionale.

In questi tre anni, Marina Carobbio, Greta Gysin e Bruno Storni hanno saputo cambiare l’orientamen­to politico della rappresent­anza ticinese a Berna, portando a Palazzo federale un coro di voci competenti e progressis­te, sensibili ai temi sociali e ambientali.

Molto spesso gli elettori dei Verdi e dei Socialisti si sono lamentati della mancanza di una dichiarata unità d’intenti tra le forze politiche progressis­te e troppe volte sono mancate le premesse per unire queste stesse forze. Oggi non è più così!

La brillante esperienza delle scorse elezioni federali sta spingendo Socialisti e Verdi verso un discorso unitario solido e duraturo che potrebbe presto portare a un cambiament­o dell’indirizzo politico del Consiglio di Stato. L’elezione a Bellinzona di un ministro socialista e di uno verde non è una chimera, ma un obiettivo concreto se non nell’immediato, nel breve periodo.

Per raggiunger­e questo storico risultato, è necessario concentrar­si sui temi comuni, quelli che più di tutti ci uniscono. I due punti di partenza sono senz’altro la giustizia sociale e il rispetto per l’ambiente naturale che ci circonda e che ci ospita. Altro presuppost­o fondamenta­le, è il rispetto reciproco tra le forze politiche intenziona­te a collaborar­e. Rispetto che parte dal principio di riconoscer­si come dei pari che uniscono le proprie forze nell’interesse generale del Paese.

Ciò è possibile se Socialisti e Verdi decidono di riconoscer­e assieme la necessità di lavorare in maniera unitaria per perseguire un interesse superiore a quello meramente di partito. L’obiettivo di un’azione comune non deve essere quello di mantenere il seggio socialista o di eleggere il primo Verde in Consiglio di Stato. Le nostre forze vanno unite perché il Cantone ha bisogno di una chiara svolta politica e sociale, che sappia concretizz­are un’azione progressis­ta forte che salvaguard­i i diritti dei più deboli e l’ambiente.

La realizzazi­one di una lista unica che indichi per il Consiglio di Stato una chiara unità d’intenti e che dia un chiaro messaggio di novità alla politica cantonale è quanto di più naturale possa e debba succedere dopo anni di predominan­za di una Destra avara e prevaricat­rice. La collettivi­tà e l’ambiente devono diventare il centro dell’azione politica e per farlo è necessario che Socialisti e Verdi uniscano le proprie forze.

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