La bimba scomparsa uccisa dalla madre
Catania – Confessa davanti ai carabinieri e alla Procura: “L’ho uccisa io Elena”. Con una serie di coltellate al collo e alla schiena. Poi questa madre di 23 anni ha preso il corpicino, lo ha messo in alcuni sacchi neri e lo ha seppellito nel terreno vicino casa. È crollata dopo una notte d’interrogatorio Martina Patti. Ma non ha spiegato il folle gesto né la dinamica dell’omicidio. Appare “assente e distante” dice chi indaga dopo aver ascoltato la donna ammettere di aver assassinato la bambina dopo averla presa lunedì all’asilo a Tremestieri Etneo e aver simulato il suo rapimento da parte di un commando armato. La donna sarebbe stata gelosa nei confronti dell’attuale convivente dell’ex compagno. E gelosa dell’affetto che Elena mostrava nei confronti della nuova compagna del papà. “Non tollerava che vi si affezionasse anche la propria figlia” dicono gli inquirenti. Dietro una gestione “apparentemente serena” della bambina, c’erano tensioni e liti. Una rabbia che sarebbe covata dentro Martina fino al punto da portarla a premeditare il delitto con un piano studiato nei dettagli. La scintilla potrebbe essere stata la sera trascorsa da Elena con i nonni paterni e la felicità dimostrata dalla bambina nel frequentare la donna. Il delitto sarebbe stato commesso tra la sua abitazione e un terreno abbandonato a seicento metri di distanza dove la donna ha fatto seppellire il corpicino che era nascosto in cinque sacchi di plastica nera, con una pala e un piccone tenuti in giardino. Poi scatta la messa in scena: la donna avvisa per telefono del falso sequestro i genitori e il padre di Elena, torna a casa e poi va dai carabinieri parlando di un rapimento a opera di tre uomini incappucciati. Una versione che non convince gli investigatori, che però la verificano e che infatti viene smentita dalla visione di immagini delle telecamere di sicurezza: non c’è alcun commando armato che ha sequestrato la bambina nell’orario e nel luogo indicati da Martina. Così, messa sotto pressione, la donna confessa: “Sono stata io, l’ho uccisa”. L’arma sarebbe un coltello da cucina, che però non è stato trovato.