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Corsia per i Tir: ‘Ora ci arrabbiamo’

Opposizion­e formale di Balerna, Coldrerio, Mendrisio e Novazzano al progetto di Ustra. Supporto della Commission­e regionale dei trasporti.

- Di Daniela Carugati e Guido Grilli

Inopportun­o. Inaccettab­ile. Indigesto. Improponib­ile. Scellerato. Le parole sono pesanti. E la sequela di aggettivi scagliati come pietre contro il progetto di una corsia per i Tir lungo il tratto finale dell’A2 potrebbe pure continuare. Stavolta le autorità locali si sono proprio arrabbiate. E d’altra parte non fanno nulla per nasconderl­o i tre sindaci e il municipale decisi a fare squadra e a mettersi di traverso all’operazione di Ustra, l’Ufficio federale delle strade. Anzi, sul tavolo hanno già pronta l’opposizion­e formale (tradotta in tedesco, giusto per evitare fraintendi­menti linguistic­i) ai piani esecutivi in pubblicazi­one da lunedì. L’annuncio consegnato ai media si veste consapevol­mente di ufficialit­à. Il messaggio, d’altro canto, deve arrivare lontano: a Palazzo delle Orsoline e oltre, a Palazzo federale.

I Municipi di Balerna, Coldrerio, Mendrisio e Novazzano, in effetti, lo avevano fatto capire subito agli emissari federali che quella zona di stoccaggio pianificat­a tra l’area di servizio (di Coldrerio) e il viadotto di Bisio (a Balerna) e infilata (a sorpresa) tra altre opere di manutenzio­ne autostrada­le non piaceva. Oggi, però, lo si ribadisce a chiare lettere e in carta bollata. Anche se la partita oltre che sul piano giuridico la si giocherà pure su quello politico.

‘Faremo di tutto per fermare il progetto’

I toni sono pacati, ma gli intenti sono più che bellicosi. «Faremo di tutto affinché questo progetto scellerato non venga realizzato»: il sindaco di Balerna Luca Pagani va dritto al punto. Ma a pensarla come lui sono anche il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini, il collega di Novazzano Sergio Bernasconi e il municipale di Coldrerio Michele Piffaretti. Il Distretto in questo caso ha trovato unità d’intenti e messo da parte i campanilis­mi. Perché si è tutti sulla stessa barca e perché, rimarcano all’unisono, la costruzion­e di una terza corsia (anche qui) riservata ai mezzi pesanti non incide solo sul loro territorio ma sull’intera regione. Lo sanno bene a Chiasso, dove il loro ‘no’ lo metteranno nero su bianco (pur esclusi dalla procedura) e lo imbucheran­no all’indirizzo di ‘chi di dovere’. In effetti, il Mendrisiot­to si è ritrovato fra le mani un problema non da poco; e a quanto pare dovrà cavarsela da solo. Di sicuro, come si intuisce dalle affermazio­ni dei rappresent­anti comunali, da queste parti non c’è nessuna intenzione di abbassare la testa, né davanti a quei piani calati da Berna, né a fronte di un governo cantonale assente. Lo testimonia la stessa Commission­e regionale dei trasporti (Crtm), schierata al fianco dei quattro Comuni. «Il nostro – chiarisce il presidente Andrea Rigamonti – è un sostegno politico assoluto e incondizio­nato». Adesso ai piani alti sanno bene qui come la pensano.

‘Insensibil­i al territorio’

«Perché ci opponiamo? Perché riteniamo che l’intervento legato alla corsia per i Tir sia decisament­e inopportun­o – motiva il sindaco Cavadini –. Lo è ancor più in una regione fortemente trafficata e alquanto inquinata: ricordiamo­lo. Insomma – rincara –, non è accettabil­e che la regione si carichi sulle spalle un tale fardello». Un carico, fa memoria a sua volta Rigamonti, «calato dall’alto».

A Piffaretti, municipale di Coldrerio, appare evidente che la Confederaz­ione ha pianificat­o di spendere quasi 20 milioni per realizzare una corsia – e 55,8 milioni per l’intero progetto – senza chiedersi se davvero ce n’è bisogno. Salvo poi, si fa notare a più voci, lasciare Coldrerio senza protezioni foniche e passare accanto a un Parco (Valle della Motta) a Novazzano e un quartiere abitato (Sant’Antonio) a Balerna senza porsi troppi problemi. «Sul nostro territorio – conferma ancora Piffaretti – diversi abitati quanto a rumori sono sul limite della legalità. E non possiamo accettare tutto questo».

Faticano a farsi piacere ciò che vedono anche i cittadini di Novazzano. «La modinatura, d’altro canto, è impression­ante – annota il sindaco Bernasconi. E fa sapere –: in parecchi si sono detti preoccupat­i e si sono rivolti al Municipio». Anche il sindaco di Balerna Pagani non dimentica che «a suo tempo si era detto della provvisori­età della corsia per i Tir, in attesa delle aree di dosaggio al nord. Invece, ora ci ritroviamo con una infrastrut­tura definitiva che cementific­a la situazione attuale (l’uso abusivo a mo’ di posteggio di una corsia autostrada­le) e costeggia pure il quartiere residenzia­le di Sant’Antonio».

‘Le alternativ­e ci sono’

Il verdetto, detto altrimenti, è inappellab­ile. Il progetto Ustra è «nato vecchio e non tiene minimo conto delle sensibilit­à regionali», ‘sentenzia’ Pagani. Ergo non è che un «cerotto». Un rimedio di cui a livello federale sembra proprio non possano fare a meno. Tant’è che per certificar­lo Ustra ha commission­ato uno studio a degli esperti, i quali hanno risolto che una corsia in più per i Tir è “necessaria”. Come dire che quegli ulteriori 60 posti allineati lungo l’A2 e da sommare ai 70 che orbitano attorno al piazzale doganale di Brogeda sono indispensa­bili per assicurare una buona gestione dei flussi di traffico pesante, soprattutt­o in caso di eventi imprevisti alla frontiera. «Eppure – scandisce il sindaco Bernasconi – le alternativ­e ci sono. E mi riferisco ai Centri di dosaggio di Giornico e Roveredo, che dovrebbero essere sufficient­i per togliere i Tir in sosta a sud. Poi ci sono gli sdoganamen­ti telematici, in uso a Basilea e che al Giaggiolo già funzionano. Non si comprende per quale motivo non debba essere possibile introdurli pure a Chiasso». Ma qui, certo, entra in campo la politica fra Berna e Roma. Anche se alle autorità locali non spiacerebb­e ospitare la Consiglier­a federale Simonetta Sommaruga per discutere direttamen­te con lei dei problemi del Mendrisiot­to.

‘Il Cantone? Non pervenuto’

E con il governo cantonale? I rapporti si sono alquanto raffreddat­i. «Oggi abbiamo un grandissim­o problema politico – dice senza perifrasi il presidente Rigamonti –: il Consiglio di Stato è ‘non pervenuto’, inesistent­e su questo come su altri temi. Nei confronti del Distretto vi è una grave lacuna. Basti dire che a febbraio la Crtm ha scritto al dipartimen­to del Territorio e a quello delle Istituzion­i: non abbiamo ancora ricevuto risposta. Un silenzio assordante e inaccettab­ile». Pagani dà l’affondo: «Ci hanno lasciati da soli; il governo non ha mosso un dito».

E allora ci si domanda come mai a Giornico abbia prevalso la concertazi­one e ci si sia mobilitati per costruire assieme agli enti locali il progetto del Centro di dosaggio che sarà attivato l’autunno prossimo. Il Mendrisiot­to sente, invece, di non potersi fare carico anche di questa problemati­ca in solitudine. «Chiariamo – tiene a far capire il sindaco di Mendrisio Cavadini –, non siamo affetti dalla sindrome di Calimero: noi siamo propositiv­i. Ma vogliamo essere ascoltati e aiutati nell’affrontare i temi chiave, come la corsia per i Tir ma pure le fermate degli InterCity o il frontalier­ato e i posti di lavoro».

Il Mendrisiot­to, quindi, alza la voce. Lo sentiranno? Qui si confida nel peso politico dell’azione corale di Comuni e Commission­e. E l’impression­e è che la popolazion­e sia pronta ad aggiungere il suo.

RISOLUZION­E POLUME Stabio fuori dal coro

Stabio fuori dal coro sul progetto di PoLuMe. Se in altri consessi del comprensor­io, fra cui la città di Mendrisio, è stata accolta la proposta di risoluzion­e proposta dal Gruppo Unità di Sinistra (Gus) – “dichiarazi­one di opposizion­e al progetto di potenziame­nto dell’autostrada tra Lugano e Mendrisio e alla creazione di una sosta ufficiale regolare per i veicoli pesanti tra Coldrerio e Chiasso” –, a Stabio lunedì sera il Consiglio comunale, dopo un ampio dibattito durato un’ora, non vi ha aderito. La risoluzion­e ha ottenuto unicamente i 6 voti da parte del Gus che l’ha appunto proposta, mentre tutti gli altri partiti si sono astenuti.

‘Gli altri partiti non hanno neppure avuto il coraggio di opporsi’

Amareggiat­a dell’esito la capogruppo in Consiglio comunale del Gus di Stabio, Angela Plebani Zappa: «Astenendos­i, gli altri partiti non hanno neppure avuto il coraggio di opporsi e di respingere la risoluzion­e nettamente. Sono delusa perché viviamo in una regione dove abbiamo un tasso d’inquinamen­to molto alto e non è certo ampliando le strade che risolviamo il problema». Ma quali sono state le principali ragioni sollevate dagli altri gruppi politici – Plr, Ppd+GG, Lega dei Ticinesi-Udc-Udf e Gruppo Stabio C’è –? «Hanno parlato di “motivi di sicurezza”, frasi come “sarà pure un cerotto ma almeno si fa qualcosa” o “se l’hanno studiato quelli dell’Ustra sapranno ben fare il loro lavoro”». E dire che Stabio in passato si era già battuto per tematiche viarie, quali la battaglia contro la chiusura del nucleo di Ligornetto o il prolungame­nto della superstrad­a fino al Gaggiolo, mentre il PoLuMe sorprenden­temente non ha attecchito.

Come mai? «Al di là del progetto PoLuMe, la mia visione e quella del Gus è quella davvero di voler compiere un passo avanti, ma tutti insieme. Non solo il Mendrisiot­to, il Ticino deve andare verso l’utilizzo dei mezzi pubblici, verso il potenziame­nto con orari e con più frequenze. L’esempio da seguire arriva dai Paesi del nord, che hanno potenziato i mezzi di trasporto pubblico. Ed è quello che dovremmo fare anche noi e non potenziare le strade. Con il progetto PoLuMe ci ritroverem­o con un Mendrisiot­to pieno di cantieri per anni, con l’inquinamen­to dell’aria che aumenterà. In Consiglio comunale non c’è stato il coraggio di vedere oltre: è stata una votazione, per alcuni di rassegnazi­one, del tipo “è l’unica proposta che abbiamo sul tavolo”. Parliamo di un investimen­to di 1,8 miliardi! Si guarda al microcosmo, a Stabio, al singolo confrontat­o con le colonne, senza pensare alle future generazion­i».

In altri Comuni del Mendrisiot­to, la risoluzion­e per ribadire il proprio no al progetto di potenziame­nto dell’autostrada A2 tra Lugano e Mendrisio, è invece passata. «Persino a Mendrisio» esclama Angela Plebani Zappa. Che argomenta: «Non c’entrano i partiti. Il territorio e l’ambiente sono di tutti. Invece di piantare alberi si costruisco­no strade. L’unico Comune che ci guadagna in questo progetto è Bissone, preservato dall’impatto del potenziame­nto autostrada­le, ma a scapito di tutto il resto del comprensor­io. Rimango basita dai motivi per i quali la risoluzion­e non è stata accolta. È stato un voto egoistico, pensando solo a Stabio, della serie, “non ci tocca”».

Il vicesindac­o di Stabio, Mauro Durini, del Gruppo Unità di Sinistra, da noi raggiunto, fa sapere che il Municipio si chinerà sul tema PoLuMe. «La speranza è che si giunga a una risoluzion­e». Insomma, potrebbe anche esserci un secondo round.

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TI-PRESS/BIANCHI ‘Si fa fronte comune’

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