Pecunia Olet, Tiziano Galeazzi escluso dal procedimento
Lo ha deciso il Tribunale di Bergamo. Parola al legale
«Sulla base delle carte processuali italiane che conosco, il procedimento penale nei confronti di Tiziano Galeazzi, sin dall’inizio ‘non aveva gambe per camminare’. Non aveva senso, perché non c’erano i requisiti essenziali di competenza territoriale». Pierluigi Pasi, avvocato svizzero del municipale di Lugano, spiega così l’abbandono del procedimento deciso ieri dal Tribunale di Bergamo nei confronti del suo assistito. Il municipale di Lugano, continua l’avvocato Pasi, «in Italia non ha mai fatto nulla, dal profilo giuridico, rispetto a quanto gli è stato contestato in tutti questi anni. Del resto, ciò che dal profilo teorico hanno cercato di rimproverargli in Italia, in Svizzera non era un reato. Non è per caso che le autorità svizzere, sia federali che cantonali, seppur essendo al corrente della vicenda, non hanno mai avviato alcun procedimento nei confronti di Galeazzi. Ormai si tratta di fatti molto lontani del tempo, che tra l’altro si sono svolti in un periodo in cui queste vicende erano all’ordine del giorno, cioè la gestione di valori patrimoniali in Svizzera, frutto di evasione fiscale in Italia, da parte di cittadini italiani, era non solo tollerata ma anche assolutamente lecita in Svizzera». Tutti argomenti, aggiunge, «che abbiamo sollevato alla Sezione enti locali e che hanno portato il Consiglio di Stato a congelare, il 6 aprile, il procedimento amministrativo di sospensione dalla carica di municipale e che dovrà portare ad archiviare questa vicenda definitivamente, relativa alle regole della legge organica comunale». Dal canto suo,
Tiziano Galeazzi si rallegra: «Sono più che soddisfatto: ciò dimostra che non ho commesso alcun reato in Italia. Dopo undici anni di calvario guardo con più serenità il mio futuro politico e professionale. Sono contento per me e la mia famiglia».