laRegione

A Grenchen, terza tappa, esulta Peter Sagan

Primo successo stagionale per il 32enne slovacco

- di Stefano Marelli

Ci voleva la Svizzera per riportare Peter Sagan sul gradino più alto del podio. Non vinceva dalla scorsa stagione. Evidenteme­nte, strade e paesaggi della Confederaz­ione gli hanno fatto bene. Del resto qui ha già trionfato spesso: sono ormai 18 i successi al Tour de Suisse – record ritoccato – ed è la 120a vittoria in carriera. Il velocista della TotalEnerg­ies ha vinto alla sua maniera: rimasto senza più uomini a 300 metri dal traguardo, ha sfruttato al meglio il lavoro dei gregari avversari, specie quello di Pasqualon a favore di Kristoff. Forse è uscito un po’ troppo presto, ma ha saputo comunque evitare il rientro del francese Coquard e, appunto, del norvegese Kristoff. Era ciò che gli serviva, dopo un inizio di stagione segnato prima dal covid e poi dalla rottura della bicicletta alla Sanremo. L’arrivo in volata, malgrado gli oltre 3mila metri di dislivello della tappa, era previsto: le salite più dure erano infatti piazzate nella prima parte della frazione che univa Aesch a Grenchen, che col suo velodromo – sede di vari tentativi di record dell’ora – è fra le capitali elvetiche del pedale.

Ad animare la gara ci ha pensato una fuga di sei uomini capaci di guadagnare 3 minuti. Fra loro c’era il belga Philippe Gilbert, che dopo le sfortunate classiche del nord, ha voglia di riscatto. Questa è la sua ultima stagione, e vorrà cogliere altri successi prima di ritirarsi. Glielo auguriamo. La fuga però perde pezzi: gli attaccanti rimangono in quattro. Il più coraggioso è il 23enne turgoviese Stefan Bissegger, che conosce bene le strade e su una delle ultime salite stacca tutti. Sa che poco dopo inizia una discesa che può regalargli un margine sufficient­e a portarlo fino al traguardo. In sella fa numeri spettacola­ri, anche rischiando qualcosa nelle curve, e riesce a guadagnare un buon vantaggio. Tornato sul piano, corre da cronoman. Guadagna oltre 1 minuto e riesce a difenderlo fra le tortuose stradine di campagna. Resiste fino a 11 km dal traguardo, quando il gruppo ricuce finalmente lo strappo. Il suo tentativo, con meno vento contrario, avrebbe anche potuto andare in porto. L’Oscar della sfortuna va invece a un altro svizzero, Marc Hirschi, che per il terzo giorno consecutiv­o ha problemi con le sue bici: deve effettuare il cambio ben due volte, perdendo concentraz­ione ed energia. Qualche meccanico, scommettia­mo, avrà sentito le sue. La quarta tappa, 191 km con arrivo a Brunnen e il selettivo Gpm del Sattel 15 km prima dell’arrivo, vedrà di nuovo in maglia gialla il gallese Stephen Williams.

 ?? KEYSTONE ?? Vittoria numero 120
KEYSTONE Vittoria numero 120

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland