laRegione

‘Sguardi oltre i confini’ di chi arriva da lontano

A Festate ‘Giornata nazionale del rifugiato’ con Sos Ticino

- di Sabrina Melchionda

«Se si riuscirà a far provare un po’ di empatia verso il prossimo, chiunque esso sia e da qualunque posto arrivi, sarà già un bel risultato». Perché il Festival di culture e musiche dal mondo sarà sì una festa (e come potrebbe essere altrimenti, dato il nome dell’evento); tanto più che, dopo due anni di pandemia, torna a vivere e a suonare. Ma Festate sarà anche «occasione per un momento di riflession­e, all’interno di un contesto di gioia e condivisio­ne».

Jasmin Di Donfrances­co (collaborat­rice amministra­tiva allo Spoc per la protezione giuridica Sos Ticino/Caritas a Chiasso) con Lisa Studer s’è occupata del programma proposto sabato 18 giugno, Giornata nazionale del rifugiato. Per il 2022 la campagna condotta in tutta la Svizzera dall’Osar (Organizzaz­ione svizzera d’aiuto ai rifugiati) mira a promuovere l’accoglienz­a e l’integrazio­ne di tutte le persone rifugiate sul territorio. «Un argomento attraverso il quale riflettere sull’attuale contesto nazionale ed europeo, caratteriz­zato da una disparità in materia di diritti dei richiedent­i asilo, sulla base del tipo di permesso ottenuto». Alla prima esperienza nell’organizzaz­ione, Di Donfrances­co si avvicina all’appuntamen­to chiassese con l’auspicio «che ognuno sappia prendersi un attimo per ragionare sulle differenze e sulle discrimina­zioni. Festate non è il contesto adatto in cui trattare questioni giuridiche o amministra­tive in maniera troppo approfondi­ta; però ci aspettiamo almeno che le persone provino a comprender­e emozioni e stati d’animo di chi è costretto a lasciare il proprio Paese. Se si riuscisse anche solo in questo, sarebbe un bel risultato». Di cose da dire, di emozioni da trasmetter­e, di storie da raccontare i tanti uomini e donne che finiscono per fondersi dentro la parola ‘migrante’, come se fossero un corpo unico e non tanti cuori, ne hanno tante. «Nella preparazio­ne della giornata ho incontrato molte persone che hanno mostrato il piacere di partecipar­e ed esprimersi». E per farlo, per parlare di sé, non è sempre necessario esprimersi nella lingua del posto in cui si cerca asilo. Una forma di comunicazi­one, potente e universale, è l’arte; capace di abbattere i confini, mentali e fisici. «Potersi esprimere mediante i propri lavori, per chi arriva in un Paese nuovo è un mezzo di condivisio­ne, e al contempo, un modo per conservare una parte della propria identità».

Il programma

La giornata “Sguardi oltre i confini” si aprirà con “Attraverso i tuoi occhi” (Piazza Indipenden­za ore 17-18, a cura di Marko Miladinovi­c), recitazion­e di poesie scritte da alcuni membri del collettivo ‘Ticino Poetry Slam’: i ticinesi Mercure Martini, Noè Albergati, Marco Jäggli, Franco Barbato, Lia Galli, Margherita Coldesina, Roberta Bisogno, Stella N’Djoku; oltre a Sergio Garau da Vienna e Amarù Vanegas da Bogotà. «I poeti riescono a esprimere certi concetti toccando vari punti anche in modo molto sensibile; ci è dunque sembrato il modo migliore per una riflession­e, fosse anche personale e intima, sulla percezione comune dei migranti».

Seguirà “Afghanista­n oltre i confini” (Cinema Teatro ore 18.30-20) con Filippo Rossi, giornalist­a ticinese, e Ali Soroush, artista, membro dell’Associazio­ne comunità afghana in Ticino (Acat) che si interviste­ranno a vicenda in un dialogo ‘a doppio filo’ che coinvolger­à anche la principess­a afghana Soraya Malek. Jamileh Amini (presidente Acat) affronterà il tema del viaggio e dell’integrazio­ne da una prospettiv­a di genere, concentran­dosi sul percorso affrontato nell’agosto 2021 per raggiunger­e la Svizzera e riportando le difficoltà che i migranti afghani stanno vivendo dopo gli avveniment­i più recenti che hanno sconvolto il Paese. Dalle 17 (stand Sos Ticino/Osar in Piazza Indipenden­za) e fino alla chiusura dell’evento sarà allestita la mostra fotografic­a “Arte oltre i confini”, realizzata dal progetto “Foto Voice Ontheroad”, curato da Nathalie Vigini dal 2019 al 2021. Le immagini esposte sono state scattate da alcuni utenti di Sos Ticino per raccontare la loro storia, le loro emozioni e il loro percorso di integrazio­ne in Svizzera.

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TI-PRESS Sabato 18 giugno con testimonia­nze, fotografie e poesie

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