‘Sì’ al paracadute per le aziende elettriche
I fornitori di elettricità devono essere in grado di acquistarla in qualsiasi momento, anche qualora si verificasse un ulteriore aumento dei prezzi. Questo l’obiettivo del piano di salvataggio per il settore, elaborato dal governo per sostenere finanziariamente le aziende e garantire la continuità dell’approvvigionamento in Svizzera in caso di bisogno e approvato ieri a larga maggioranza dal Consiglio degli Stati.
Negli ultimi mesi, i mercati energetici europei hanno registrato un’impennata dei prezzi, fenomeno che si è acuito con la guerra in Ucraina tanto da raggiungere picchi storici. Il Consiglio federale ha quindi redatto in fretta e furia un progetto di legge così da equipaggiarsi precauzionalmente contro un eventuale collasso del sistema ed evitare le conseguenze devastanti di un blackout prolungato. L’obiettivo è mettere le società del settore nelle condizioni di poter acquistare elettricità in qualsiasi momento, anche in caso di sviluppi eccezionali del mercato. A differenza del Consiglio federale, i ‘senatori’ hanno deciso di includere anche le imprese più piccole, a condizione che abbiano una rilevanza sistemica. Il governo voleva considerare solo i tre grandi gruppi Axpo, Alpiq e Bkw. Quest’ultimo ha già fatto sapere di non volere questa garanzia federale, Axpo solo se è su base volontaria. Grazie ai 10 miliardi di franchi che verrebbero messi sul piatto, le aziende alle prese con prezzi estremi o inadempienze su larga scala delle controparti otterrebbero in poche ore, sotto forma di prestiti, la liquidità necessaria. Le condizioni per ottenerli sono però severe. Il progetto, che prevede un tasso d’interesse conforme al mercato, permetterà alla Confederazione di riscuotere un supplemento di rischio compreso tra il 4% e il 10%. Questa condizione è stata fissata allo scopo di stimolare le aziende a fare tutto il possibile per ottenere finanziamenti dai loro proprietari e dalle banche, in modo da ricorrere al sostegno di Berna solo in casi di estrema emergenza. Il dossier passa ora al Consiglio nazionale.