Previsti trenta milioni in meno di deficit
È un deficit di oltre cento milioni di franchi quello annunciato dal Consiglio di Stato con il preconsuntivo 2022 aggiornato al 30 aprile, per la precisione -105,3 milioni. Sebbene si navighi ancora in una situazione preoccupante, si tratta comunque di una trentina di milioni ‘guadagnati’ rispetto al preventivo fissato a -134,9 milioni. Una situazione cambiata (e migliorata) perché se da un lato le maggiori spese sono di 37,2 milioni di franchi, i maggiori ricavi ammontano a complessivi 66,8 milioni di franchi.
Per quanto concerne le maggiori spese rispetto a quanto preventivato, si legge nella nota governativa, “le stesse sono influenzate in modo importante dal conflitto in Ucraina e dal conseguente afflusso di persone con statuto S in Svizzera e quindi in Ticino. Allo stato attuale si prevede l’erogazione di 12,7 milioni di franchi di prestazioni sociali per persone con statuto S (9,5 milioni dei quali coperti dalla Confederazione) e una spesa di 4,6 milioni di franchi per la gestione dei centri per l’emergenza Ucraina (interamente rimborsati dalla Confederazione). Si segnalano poi “aumenti di 4 milioni di franchi della spesa del personale (dovuti principalmente all’assunzione di personale per la gestione dei richiedenti l’asilo ucraini, dell’emergenza sanitaria e dei casi di rigore), di 4 milioni per le prestazioni complementari e di 3 milioni di spese per l’energia.
Aumentano i contributi della Bns e i gettiti
Sul fronte dei ricavi “la Banca nazionale svizzera, considerati gli ottimi risultati conseguiti nel 2021, ha distribuito a Confederazione e Cantoni 6 miliardi di franchi. Per il Canton Ticino l’importo incassato è quindi risultato di 162,6 milioni di franchi, ossia 25,6 milioni in più rispetto al preventivo. Aumentano pure le imposte, sia in relazione all’aumento dei gettiti fiscali previsti (27,2 milioni di franchi) sia in relazione alla mancata entrata in vigore nel 2022 della riforma dell’imposta di circolazione, che avrebbe comportato un minor ricavo di 8,8 milioni di franchi”. Ciò detto, il governo ribadisce che “i dati presentati con questo preconsuntivo sono da considerare con cautela, non solo perché provvisori, ma anche in relazione alle incertezze e alla volatilità del momento. Rileviamo in particolare che gli impatti del conflitto attuale sull’economia mondiale e di riflesso su quella nazionale e cantonale potranno delinearsi meglio soltanto nel corso dell’anno”.