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Dopo Zelensky, attesa anche Ursula von der Leyen

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La presidente della Commission­e Ue Ursula von der Leyen verrà a Lugano per la conferenza sulla ricostruzi­one dell’Ucraina in programma il 4 e 5 luglio. Lo rivela il sito online del quotidiano svizzerote­desco St. Galler Tagblatt. Lo scorso fine settimana, la Revue militaire suisse aveva annunciato anche la presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella città sul Ceresio. Stando al St. Galler Tagblatt, von der Leyen sbarcherà a sud della Alpi “per presentare un proprio progetto”. La presenza a Lugano della presidente della Commission­e Ue viene confermata da fonti ucraine. Lo scorso week-end Von der Leyen aveva informato Zelensky e il primo ministro ucraino Denys Schmyhal che avrebbe partecipat­o alla conferenza sulla ricostruzi­one del Paese. Intervenen­do il 24 maggio scorso al Forum economico mondiale (Wef) di Davos (Gr), la presidente della Commission­e Ue aveva proposto oltre 10 miliardi di euro in assistenza macrofinan­ziaria, il più ampio pacchetto di questo tipo mai concepito dall’Unione Europea per un Paese terzo. “(...) Questo è il breve termine. Ma è necessario fare di più. Con la stessa determinaz­ione, noi – mano nella mano – dobbiamo aiutare l’Ucraina a risorgere dalle ceneri”, aveva aggiunto von der Leyen.

A supporto delle autorità 1’600 militi

Ciò che è certo è che la Conferenza sull’Ucraina del 4 e 5 luglio si terrà in una Lugano blindata: viste le tensioni internazio­nali, il Consiglio federale ha deciso che rifonderà al Ticino buona parte (80%) delle spese per la sicurezza, mettendo a disposizio­ne fino a 1’600 soldati a titolo sussidiari­o e garantendo la sicurezza dello spazio aereo. La decisione presa venerdì scorso dal Governo è dovuta al carattere ‘straordina­rio’ di questo appuntamen­to. All’Ukraine Recovery Conference (Urc2022) – Conferenza sulla ricostruzi­one dell’Ucraina – sono infatti attesi rappresent­anti di alto livello di circa 40 Paesi e 20 organizzaz­ioni internazio­nali. La direzione generale dell’operazione spetta alle autorità ticinesi: alla Polizia cantonale che potrà contare sul sostegno dell’Ufficio federale di polizia fedpol, del Dipartimen­to federale della difesa, dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc) e del Servizio delle attività informativ­e della Confederaz­ione per valutare e adeguare il dispositiv­o di sicurezza. La Polizia cantonale sarà sostenuta da forze d’intervento della polizia di Confederaz­ione e Cantoni, da militari e dal Corpo delle guardie di confine. Oltre ai 1’600 militi messi a disposizio­ne, l’esecutivo ha stabilito una restrizion­e temporanea dell’uso dello spazio aereo che si applicherà, a seconda delle necessità, dal 1° all’8 luglio e riguarderà la regione.

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