laRegione

Uscito dalla Gestione anche il rapporto rossoverde

-

Imposte di circolazio­ne, pronto anche il terzo rapporto. È infatti uscito dalla Commission­e gestione e finanze pure quello preannunci­ato “di minoranza 2”, relatori Samantha Bourgoin (Verdi) e Ivo Durisch (Ps). Il terzo testo, dunque, su cui il Gran Consiglio sarà chiamato a esprimersi nella sessione che prenderà il via lunedì prossimo, e che a differenza di quello di maggioranz­a (sottoscrit­to da Ppd, Lega e Udc), ma al pari di quello di minoranza 1 (del Plr), plafona il gettito d’imposta a 96 milioni anziché a 86 tenuto conto dell’asserita moratoria (ora è di 110). Programmat­ica la definizion­e del controprog­etto: “Per un’imposta di circolazio­ne ecologica, sociale, che guarda al futuro della mobilità di tutta la famiglia”. La principale modifica proposta dai gruppi socialista e dei Verdi rispetto agli altri due rapporti è quella di integrare “una promozione del trasporto pubblico capace di calmierare i prezzi dell’abbonament­o arcobaleno”. Infatti, dei 96 milioni, “85 milioni saranno dedicati alle necessità conto ‘strade’ – si legge nel rapporto – mentre 11 milioni saranno destinati alla promozione del trasporto pubblico calmierand­o i prezzi dell’abbonament­o arcobaleno”. A tal proposito, affinché la diminuzion­e del costo dell’abbonament­o “sia la più mirata possibile, in modo da usare in modo efficiente le risorse, non si eroga un sussidio a pioggia, ma si procede con un incentivo mirato”. Come? A definirlo è l’Articolo 1c: “Ai beneficiar­i di contributi per la Riduzione dei premi Assicurazi­one malattia, sia ordinari che nell’ambito delle Prestazion­i complement­ari, è riconosciu­to un rimborso per l’acquisto di un abbonament­o arcobaleno mensile o annuale pari al 15% del suo costo. L’ammontare del rimborso è cumulabile a eventuali altri contributi comunali e aziendali o ad altre prestazion­i di politica sociale o famigliare fino un tetto massimo del 100%”.

Ma non solo. Rispetto all’iniziativa Ppd, “per evitare che l’efficienza crescente del parco macchine faccia diminuire drasticame­nte il gettito”, è previsto “un coefficien­te di adeguament­o che il parlamento adatta a sua discrezion­e, per esempio in sede di preventivo”. Per i firmatari del rapporto di minoranza 2 il problema, come noto, sta nel fatto che la formula adottata da quello di maggioranz­a Caverzasio-Dadò “privilegia quasi esclusivam­ente le emissioni di CO2, salvo una minima tassa base, portando al paradosso che per un’auto come la Tesla modello di lusso, anche se non emette CO2 perché elettrica, è molto pesante ma non contribuis­ce in proporzion­e al suo peso all’usura delle strade che genera, si pagano le imposte di 120 franchi, mentre per la Fiat 500 se ne pagano quasi il 50% in più, vale a dire 177,20 franchi”.

Ricapitola­ndo, la formula di Ps e Verdi combina tre fattori: “Le emissioni di CO2 con una ponderazio­ne del 63%, e la massa a vuoto più la potenza, insieme nella misura del 38% ed è aggiunto il fattore esponenzia­le delle emissioni che penalizza ulteriorme­nte chi più inquina, premiando le scelte virtuose degli automobili­sti”. La massa a vuoto, viene specificat­o, permette di considerar­e “anche l’usura dell’infrastrut­tura stradale, mentre la potenza introduce il carattere sociale: più l’automobile è potente, più paghi, e viceversa”.

Emendament­i a quello Plr

Intanto Mps e Lega hanno elaborato ognuno per conto proprio un emendament­o al rapporto di minoranza 1 dei liberali, entrambi col medesimo intento: trasformar­e in controprog­etto quello che il Plr ha fatto passare come “testo conforme”, in modo che se questo venisse adottato dal Gran Consiglio, il popolo avrebbe la possibilit­à di esprimersi alle urne al contrario di quanto si prospetta ora.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland