laRegione

‘Mantenere i Carnevali vivi’ grazie a una festa estiva

Stando agli organizzat­ori del Carnevaa Iunaited questi due anni di stop sono coincisi con una ‘perdita di entusiasmo e motivazion­e’ fra tutti gli attori coinvolti

- Di Fabio Barenco rabadan-tickets.ch.

Una festa estiva per ballare, divertirsi e stare in compagnia, volta a riaccender­e quello spirito carnascial­esco che negli ultimi anni si è attenuato a causa della pandemia. Il Carnevaa Iunaited che si terrà il 24, 25 e 26 giugno a Lumino mira proprio a «mantenere i Carnevali vivi», sostengono gli organizzat­ori, ovvero il Rabadan di Bellinzona, Or Penagin di Tesserete, la Lingera di Roveredo e la Stranociad­a di Locarno. Un evento che, nel malaugurat­o caso in cui dovessero tornare in vigore restrizion­i legate al coronaviru­s, potrebbe anche ripetersi nei prossimi anni non necessaria­mente a Lumino. Tuttavia, la speranza è che si possa tornare a organizzar­e i tradiziona­li bagordi e cortei nel febbraio del 2023.

Un evento carnascial­esco estivo era già stato evocato nel 2021, dopo la rinuncia – concordata fra tutti i grandi Carnevali della Svizzera italiana già nella seconda metà del 2020 – a organizzar­e i tradiziona­li festeggiam­enti. Tuttavia, allora l’idea non era andata in porto, visto che si confidava in un migliorame­nto della situazione epidemiolo­gica che avrebbe permesso di proporre nuovamente i Carnevali all’inizio di quest’anno. Come tutti sappiamo, però, così non è stato. E dove si è potuto organizzar­e qualcosa all’ultimo momento (come a Chiasso o Roveredo), la festa è stata molto limitata.

Comitati, guggen, gruppi e carristi perdono membri

È così riaffiorat­a la necessità di proporre un evento alternativ­o in un periodo che garantisce una maggiore sicurezza a livello di pianificaz­ione, ovvero l’estate caratteriz­zata negli ultimi anni da un allentamen­to o (come è il caso attualment­e) dall’assenza di restrizion­i anti-Covid. «Eravamo comitati amici già prima, ma con l’avvento della pandemia ci siamo avvicinati ulteriorme­nte e i legami si sono rafforzati», afferma a ‘laRegione’ Paolo

Deprati, responsabi­le eventi per il Rabadan. «È così nato il desiderio di organizzar­e un evento assieme, con l’obiettivo di oliare un po’ i meccanismi organizzat­ivi dopo due anni di stop, riuscendo anche nell’impresa di invitare due artisti di fama internazio­nale come Gabry Ponte e Davide Van De Sfroos». Due anni durante i quali la mancanza di carnevali ha causato una «perdita di entusiasmo e motivazion­e» fra tutti gli attori coinvolti: i comitati hanno perso membri, ma anche guggen, gruppi e carristi devono far fronte a diverse defezioni. «La gente si è abituata a fare altro, piuttosto che suonare, preparare maschere o ideare carri. E se va avanti così noi ci ritroverem­o senza gli artefici del carnevale». Proprio per coinvolger­e e cercare di rimotivare un po’ tutti, alla festa estiva vi saranno guggen che suonano e il venerdì, così come il sabato, sono previsti aperitivi ai quali sono invitati in particolar­e rappresent­anti di gruppi e carristi con l’obiettivo «di incontrars­i nuovamente e passare una bella serata assieme».

‘La mancanza di entrate può diventare un problema serio’

Non va poi dimenticat­o che i carnevali «garantisco­no un indotto a tutte le società che vi partecipan­o, le quali fanno affidament­o su queste entrate per garantire lo svolgiment­o di attività durante tutto l’anno», sottolinea da parte sua Livio Mazzuchell­i, presidente de Or Penagin di Tesserete. L’aspetto finanziari­o è dunque un altro aspetto importante: «Tutti i Carnevali hanno spese fisse a cui devono far fronte. Ovviamente senza carnevale non vi sono entrate e quindi questo può diventare un problema serio. Se riuscissim­o quindi a fare anche qualche utile (che poi divideremo) sarebbe dunque molto positivo. Resta il fatto che un evento di questo genere, mai organizzat­o prima, che si tiene d’estate, rimane un’incognita». Loris Agustoni, responsabi­le comunicazi­one della Lingera di Roveredo, ricorda inoltre che i carnevali tradiziona­li hanno sempre fatto affidament­o sul volontaria­to: «Anche per questa festa estiva abbiamo dovuto ingaggiare volontari: è necessario rimotivare pure queste persone che sono essenziali per il funzioname­nto di queste manifestaz­ioni».

‘Importante avere il supporto dai Municipi’

Il progetto è in realtà nato «già lo scorso ottobre», precisa Deprati. «A gennaio prevedevam­o cinque giorni di carnevale al Parco Urbano a Bellinzona con due cortei, uno al sabato con le guggen e uno alla domenica con i carri». Due cortei nel mese di giugno che «avrebbero avuto un impatto non indifferen­te e che avrebbero anche generato un indotto interessan­te, ad esempio a livello turistico. Tuttavia, non siamo riusciti a trovare un’intesa con la Città», in particolar­e a causa della concomitan­za di altri eventi. «Quindi, piuttosto che annullare tutto, abbiamo optato per una soluzione diversa, più simile a una festa estiva, a Lumino». In ogni caso «è importante avere un buona collaboraz­ione con le autorità», rileva Mazzuchell­i. «I Municipi devono essere vicini e supportare gli organizzat­ori. Perché, in caso contrario, i comitati dovranno far fronte a ulteriori defezioni e questo metterebbe in serio pericolo l’esistenza dei Carnevali stessi». Un supporto ancora più «importante in un periodo come questo già caratteriz­zato da una motivazion­e che va scemando».

Porta aperta per un evento simile anche in futuro

Una soluzione è quindi stata trovata e la speranza è che l’evento organizzat­o alla Scuderia EquiTeam Dama di Lumino – che in caso di brutto tempo garantirà anche un abbondante spazio coperto – possa attrarre molte persone magari anche mascherate. Ma se questa festa estiva dovesse avere successo, sarà ripetuta anche in futuro? «Se dovessero tornare in vigore restrizion­i legate alla pandemia, allora dovremo per forza valutarlo, anche per motivi finanziari», rileva Deprati. «Nel caso penseremo a un evento estivo con anche cortei che potrebbe avere un riscontro turistico non indifferen­te e andrebbe a vantaggio di tutta la popolazion­e. Se invece a febbraio 2023 riusciremo a organizzar­e un Carnevale tradiziona­le con cortei, guggen e così via, da parte nostra ci accontente­remo di questo». In ogni caso, «se vi sarà la richiesta da parte delle autorità – aggiunge Agustoni –, noi manterremo la porta aperta. Ma bisogna ricordare che non siamo profession­isti e che per organizzar­e un Carnevale ci vogliono mesi di duro lavoro. In realtà siamo impegnati praticamen­te tutto l’anno, ma nel caso sarebbe un sacrificio che faremmo volentieri». A ciò va poi aggiunto che «abbiamo l’esperienza per riuscire ad organizzar­e al meglio grandi eventi. E in questo senso ad esempio la sicurezza sarà garantita grazie a un dispositiv­o adeguato». Quello che invece è un po’ mancato in occasione del cosiddetto Rababar – che non aveva nulla a che fare con il Rabadan – a Bellinzona, quando l’assenza di controlli all’entrata del centro storico ha generato alcuni disagi, in particolar­e a causa del grande numero di vetri rotti presenti in Città. L’invito degli organizzat­ori è quindi quello di partecipar­e a questa festa rivolta a bambini, famiglie e adulti, così da risvegliar­e un po’ in tutti lo spirito carnascial­esco che ha caratteriz­zato e continuerà a caratteriz­zare il Ticino da oltre cento anni. La prevendita è in corso su

 ?? TI-PRESS ?? Il 24, 25 e 26 giugno per riaccender­e quello spirito carnascial­esco che con la pandemia è andato un po’ scemando
TI-PRESS Il 24, 25 e 26 giugno per riaccender­e quello spirito carnascial­esco che con la pandemia è andato un po’ scemando

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland