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Ricca Svizzera o futuri poveri svizzeri

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Leggendo le ultime esternazio­ni del consiglier­e federale Ueli Maurer, c’è da dire che l’ha fatta decisament­e fuori dal vaso, si perché dire che la Svizzera può permetters­i un costo della benzina così alto, quando tutti i Paesi geografica­mente europei stanno facendo interventi a sostegno dei loro cittadini vuol dire che il nostro consiglier­e federale non conosce minimament­e i suoi cittadini, almeno quelli del ceto medio scomparso e quelli meno abbienti che sono almeno l’80% dei suoi cittadini. Ammetto che trovare una soluzione che sta bene a tutti non è per niente semplice. Utilizzand­o la frase “la ricca Svizzera”, ma ricordiamo che il Ticino è il cantone meno pagato di tutti gli altri, dunque un cittadino che deve per forza recarsi al lavoro con il proprio veicolo, avrà sicurament­e molte più spese rispetto ad un cittadino che utilizza i mezzi di trasporto. Analizzand­o l’indebitame­nto dei 27 vicini io direi che un prestito obbligazio­nario emesso dalla Confederaz­ione o un indebitame­nto pari a 100 miliardi per 5 anni permettere­bbe al Consiglio federale di possedere un ombrello di interventi sociali che di sicuro da ottobre 2022 inizierann­o a farsi sentire.

Di sicuro gli economisti che non sanno gestire una tabaccheri­a avranno da criticare che l’indebitame­nto del Paese per 12’000 Chf a cittadino non è auspicabil­e, ma se non valutiamo bene quello che sta arrivando la situazione peggiorerà sicurament­e.

Come ho già scritto più volte, la Svizzera ha una Banca Nazionale che lo potrebbe sottoscriv­ere senza patemi d’animo come pure qualche oligarca di qualsiasi nazionalit­à farebbe la medesima cosa e con orgoglio, poi dopo 5 anni lo si può rimborsare o con gli utili derivanti dal bilancio della Confederaz­ione, da quelli della nostra Banca Nazionale o rinnovando l’indebitame­nto in modo parziale.

In conclusion­e, se non vogliamo che l’80% della popolazion­e diventi una popolazion­e di mendicanti come in altri Paesi, dobbiamo assolutame­nte trovare una soluzione che sia sopportabi­le per la società e che faccia restare la ricca Svizzera (come dice il nostro consiglier­e federale) popolata di cittadini che vivono decorosame­nte nel proprio Paese di origine o di residenza. Roberto Sanvido, Lugano

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