I pericoli
Sono molte le organizzazioni che si occupano della protezione delle tartarughe. Da una parte ovviamente, perché abbiamo a che fare con uno degli animali tra i più antichi del mondo e poi – diciamolo – sono animali splendidi. Anche dal punto di vista dell’equilibrio marino, le tartarughe giocano un ruolo essenziale. Sono importanti predatori che mantengono sane le catene alimentari degli oceani. Per esempio, le tartarughe embricate mangiano molte spugne marine che altrimenti prenderebbero il sopravvento sui coralli. Coralli che a loro volta sono essenziali per costruire una barriera corallina e proteggere le coste abitate nei vari Paesi. Le tartarughe contribuiscono quindi a proteggere le barriere coralline, che sono fondamentali per la sopravvivenza di molte altre creature. La tartaruga liuto è una grande divoratrice di meduse, il che contribuisce a impedire che queste impoveriscano gli stock ittici, a vantaggio di altri animali della catena alimentare e dell’uomo. E se una volta alcune spiagge erano delle vere e proprie oasi per le tartarughe, questo scenario – con migliaia di nuovi nati – è tuttavia sempre più raro. In molte spiagge oggi arriva solo un numero molto ridotto di tartarughe. La cementificazione delle coste, il cambiamento climatico e l’inquinamento marino mettono a repentaglio la sopravvivenza di questi animali. La crescente domanda di carne, uova e di gusci di tartaruga non fa che ridurne ulteriormente gli effettivi. Il pericolo maggiore, però, viene dalla pesca commerciale. Le tartarughe marine vengono catturate accidentalmente rimanendo impigliate nelle reti.