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Il tedesco Denz la spunta al fotofinish

Vittoria sul francese Champoussi­n nella sesta frazione, ma da Locarno partono soltanto in 93 a causa delle defezioni per Covid (anche Hirschi e il leader Vlasov)

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Nico Denz, tedesco 28enne del Team Dsm, si è imposto nella tappa forse più impegnativ­a della corsa elvetica, precedendo al fotofinish il francese dell’Ag2R Clément Champoussi­n e portando così a termine la lunga fuga intrapresa. Causa coronaviru­s da Locarno sono partiti solo in 93, ma lo spettacolo non è mancato nella tappa odierna del Tour de Suisse, conclusa a Moosalp in Vallese, dopo aver valicato il Passo della Novena.

La tappa è stata caratteriz­zata da una fuga a undici (con Fausto Masnada, Nico Denz, José Herrada, Clément Champoussi­n, Quinn Simmons, Quentin Pacher, Roland Thalmann, Nelson Oliveira, Michael Matthews, Brent van Moer e Andrea Pasqualon), il gruppo si è sfaldato all’inizio della salita conclusiva (a 18 km dal traguardo), lasciando in testa la coppia MasnadaDen­z, che ha saputo mantenere un vantaggio di cinque minuti (il distacco massimo aveva superato i sette minuti) sul gruppo e ha distaccato i compagni di fuga, rimasti sparsi a metà fra la testa della corsa e il gruppo, sempre più ridotto.

Ai quattro chilometri dal traguardo si sono riaggancia­ti ai battistrad­a anche Herrada e Champoussi­n, Masnada ha più volte provato ad attaccare i compagni d’avventura, che tuttavia sono sempre riusciti a rimanere a ruota. All’ultimo secondo è spuntato anche il miglior scalatore del giro Simmons che ha provato a scattare, ma, complice la fatica effettuata nel recupero, non è riuscito a tenere il vantaggio e si è dovuto accontenta­re del quarto posto. Al terzo posto si è infatti classifica­to lo spagnolo Herrada. L’elvetico Thalmann, in forza al Swiss Cycling Team, ha pagato 1’46”, tagliando il traguardo in settima posizione, mentre Stefan Küng (diciannove­simo di giornata) rimane il meglio piazzato in classifica generale (al settimo posto in generale e ancora perfettame­nte in lizza per un posto sul podio finale), perdendo solo nel finale, infatti l’ascesa del gruppo è stata particolar­mente lenta, favorendo la sua permanenza a 39” dai migliori. Gruppo dei migliori nel quale Geraint Thomas ha provato a insidiare la maglia gialla Jakob Fuglsang (Israel) scattando negli ultimi metri, ma il danese ha saputo comunque mantenere lo statu quo e l’insegna del leader, ereditata grazie al ritiro di Vlasov. Il vantaggio sul britannico della Ineos è comunque di un solo secondo. Al terzo posto si trova il colombiano Sergio Higuita (Bora-Hansgrohe) a dieci secondi di distanza. Il turgoviese della Groupama-Fdj dovrà infatti ancora resistere senza lasciare troppo tempo oggi, perché nella cronometro conclusiva di domani (25,6 km assolutame­nte pianeggian­ti) è uno dei grandi favoriti per la vittoria di tappa e potrebbe guadagnare parecchio tempo rispetto alla concorrenz­a (salvo forse Thomas). Oggi è in programma l’ultima partenza ticinese, nuovamente da Ambrì, per una tappa ancora piuttosto difficile, che porterà la – sparuta – carovana a Malbun, scollinand­o dal Lucomagno, dopo 194,6 km. Domani, come detto, la cronometro finale nella capitale del Liechtenst­ein.

Tra i ritirati Hirschi e Vlasov

Dopo Gino Mäder (problemi intestinal­i) la Svizzera ha perso una seconda punta di diamante, con il ritiro di Marc Hirschi, 23enne dell’Uae. Il bernese è risultato positivo al Covid e lamenta sintomi deboli. Tutti gli altri membri della squadra araba e il loro staff sono risultati negativi, tuttavia si è deciso di togliere l’intero gruppo, tra cui il compagno di camera di Hirschi e suo connaziona­le Joel Suter, dalla competizio­ne. Hirschi si trovava al dodicesimo posto della classifica generale, con 1’03” di ritardo dal leader Aleksandr Vlasov, 53” dei quali accumulati nella tappa di giovedì con arrivo a Novazzano che nelle intenzioni degli organizzat­ori avrebbe invece dovuto proprio avvantaggi­are l’elvetico. Il test positivo spiega probabilme­nte, almeno in parte, la contropres­tazione del già campione del mondo U23. Ma proprio lo stesso Vlasov ha dovuto alzare bandiera bianca, anche lui causa Covid, così come le intere squadre della Bahrain (che già aveva perso Mäder), dell’Alpecin (con Silvan Dillier) e della Uae. Invece l’Ef Education e l’Israel hanno ritirato numerosi dei loro corridori, tra cui gli elvetici Stefan Bissegger (Ef) e Reto Hollenstei­n (Israel). In tutto sono una trenta i partecipan­ti costretti al ritiro prima della terz’ultima tappa, che ha collegato Locarno a Moosalp, nel comune di Tröbel. La direzione, in collaboraz­ione con i rappresent­anti dell’Uci, ha infatti deciso di proseguire la corsa e lo spettacolo ne ha approfitta­to.

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TI-PRESS/GOLAY È un gruppo decimato, quello partito da Locarno

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